Il D. Lgs. 81/08 contiene una serie di norme che definiscono in maniera chiara e completa tutte le misure necessarie per garantire una reale tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori durante lo svolgimento dell’attività lavorativa, in tutti i settori di attività, sia nel pubblico che nel privato.
In caso di inadempienza
Il datore di lavoro e il dirigente sono puniti: a) con l’arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro per la violazione dell’articolo 66; b) con l’arresto da due a quattro mesi o con l’ammenda da 1.000 a 4.800 euro per la violazione degli articoli 64, comma 1, e 65, commi 1 e 2; c) con la sanzione.
Ai fini della sicurezza aziendale il datore di lavoro è una figura disciplinata dal Testo Unico per la Sicurezza (D.Lgs n. 81 del 2008), il quale all’articolo 2, lettera b) ne da questa definizione: “Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa.”
Secondo il D.Lgs 81 il datore di lavoro, in quanto titolare del rapporto di lavoro, è la figura su cui ricade la responsabilità dell’organizzazione aziendale e a cui, di conseguenza, vengono attribuiti degli obblighi specifici relativi alla sfera della sicurezza volti a garantire un ambiente di lavoro sicuro per i dipendenti.
Il dlgs 81/08 viene quasi sempre disatteso dalla stragrande maggioranza degli Istituti di Vigilanza Italiana questo il Monito del Presidente ASSOCIAZIONE NAZIONALE GUARDIE PARTICOLARI GIURATE dott. Giuseppe Alviti il quale ha anticipato che al prossimo tavolo in Prefettura per l’ ordine e la Sicurezza metterà in evidenza tale criticità chiedendo il massimo carattere sanzionatorio per gli Istituti inadempienti portando con sé un voluminoso dossier,parte oggi l atto secondo contro gli Istituti già autori di uno schiavismo aberrante cui anche il commissariamento non ha scosso le coscienze