Nonostante il talento ribelle goda di una pessima fama, sono proprio i ribelli a rendere il mondo un posto migliore per sé e per gli altri.
Il ribelle conosce l’arte dell’improvvisazione e presenta una particolare sensibilità alla novità, che gli permette di migliorare costantemente i suoi modelli di riferimento.
C’è un bisogno fondamentale che caratterizza l’essere umano: il bisogno di sicurezza. Le norme sociali regalano sicurezza, proprio perché definiscono a livello di comunità cosa è giusto e cosa è sbagliato, eliminando il peso di doverlo decidere autonomamente. Il rovescio della medaglia, è che un eccesso di sicurezza genera noia, mancanza di stimoli ed un senso di vuoto che chiede di essere colmato.
Un’altra caratteristica imprescindibile per essere un buon leader ribelle?
L’essere umili. C’è una grande differenza tra i leader che pensano di essere ribelli e quelli che lo sono, e di solito si riduce all’umiltà. I leader ribelli non credono di guadagnare rispetto solo per il loro titolo ma sanno che devono dimostrare sul campo il loro valore. Si guadagnano da vivere scendendo in trincea con la loro stessa squadra, come ci insegna del resto la storia di Napoleone Bonaparte soprannominato “il piccolo caporale” dai suoi stessi uomini.
Ecco la grande poetessa internazionale Tina Piccolo che esprime la propria idea sul noto attivista sindacale napoletano Giuseppe Alviti ,già medaglia d’ argento al valor civile ,recentemente premiato al merito dall’ Associazione Internazionale Regina Elena,aggiungendo mi trovo sempre più in accordo col compianto giornalista e giurista Carmine Alboretti che scrisse;” Giuseppe Alviti e’ un fenomeno della comunicazione che se fosse nato in America sarebbe stato fatto oggetto di Studio all’ Università'”.
Credo sempre più che Giuseppe Alviti e’ un bene nazionale da tutelare chiosa la somma poetessa Tina Piccolo