lunedì, Novembre 18, 2024
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Sicilia tra siccità e incendi:“Avviate subito i lavoratori Forestali”

L’estate siciliana si trova di fronte a sfide imponenti, tra siccità e rischio di incendi, lasciando molte domande sull’orizzonte: riuscirà a fronteggiare queste minacce o sarà costretta a fare i conti con scenari apocalittici?

La siccità attuale è una ferita palpabile, con segnalazioni drammatiche di invasi prosciugati, flussi ridotti e agricoltura in crisi a causa della mancanza di pioggia. L’Autorità di bacino ha stimato un fabbisogno di 720 milioni per affrontare strutturalmente la situazione, mentre il presidente Schifani sta valutando una task force per interventi urgenti a costi sostenibili, pur appellandosi a Roma per ulteriori risorse.

Tuttavia, l’urgenza è palpabile per una Sicilia alle prese con acqua e fuoco. – “È essenziale che la politica dia priorità alle emergenze anziché focalizzarsi solo su candidature ed elezioni, offrendo risposte immediate e concrete a una terra che ne ha disperatamente bisogno di continua manutenzione”.- Questo è quello che dice Antonio David operaio Forestale della provincia di Palermo –

L’incendio, sebbene al momento confinato a pochi focolai recenti, evoca le immagini terrificanti dei mesi passati, quando la Sicilia bruciò in ore di disperazione e devastazione. Il ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, ha convocato una riunione per preparare risposte preventive, sollecitando le regioni ad ottimizzare risorse umane ed economiche e promuovere campagne di sensibilizzazione.

“Già si sono attuati i primi incendi nel territorio e ancora i lavoratori forestali sono a casa e in attesa di una chiamata che deve essere immediata e non di lunga attesa. I proclami della politica siciliana non trovano attendibilità seria da sempre e, il programmare date per prossimi avviamenti ancora non hanno una certezza definitiva. Ci troveremo in seri guai, se ancora si tergiversa in chiacchiere e parole sindacali, e questo deve far riflettere il settore da chi ci guida sia a livello regionale che sindacale, anche se siamo bene vaccinati e consapevoli che niente cambierà se non prendiamo una volta per tutte il problema sul serio”– conclude Antonio David

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