Siccità, basta pannicelli caldi”, Confcooperative Sicilia chiede in Sicilia misure emergenziali analoghe a quelle decise per l’Emilia Romagna e avanza precise proposte.
La Sicilia è indietro almeno di un anno nel contrasto alla siccità, una piaga oggettiva e conclamata da tempo, ma solo adesso riconosciuta come emergenza reale. In vista del tavolo di concertazione convocato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino Confcooperative Siciliachiarisce la propria posizione e preannuncia l’intenzione di non accettare nessun “pannicello caldo”. Il presidente regionale di Fedagripesca, Nino Accetta e il delegato per le Questioni Agricole, Alessandro Chiarelli entrano subito nel merito. “Ci aspettiamo l’annuncio di misure straordinarie-la loro premessa- che siano analoghe a quelle adottate in Emilia Romagna per il post alluvione. Le parole non servono se non sono accompagnate da provvedimenti seri e concreti, che vadano ben oltre i confronti su quello che è e su quello che dovrebbe essere”. Lo scopo deve essere quello di impedire alla siccità di determinare la fine di una regione,che investa, invece, sulla disponibilità di risorsa idrica per l’agricoltura e sul turismo. Confcooperative Sicilia non ritiene adeguato il piano di razionamento delle acque. “Inutile cominciare dalle dighe create per alimentare le aziende agricole– fanno notare Accetta e Chiarelli- e danneggiare proprio le imprese, senza coinvolgere al contempo i cittadini-consumatori, a partire dalle loro residenze, dai condomini, molti dei quali privi di punti di accumulo. La disponibilità di acqua h24 oggi è un bene a cui non si può più ambire”. Al tavolo regionale Confcooperative Sicilia si aspetta di trovare, quindi, misure emergenziali, moratorie. “Ci aspettiamo misure grazie alle quali agli imprenditori agricoli siciliani, come ai colleghi emiliani e romagnoli, si dia la possibilità di una sospensione dei mutui per un anno. Non possiamo tollerare una separazione netta tra l’Italia che conta e quella, nel Sud, che può continuare a soffrire. Non tolleriamo il principio secondo cui un’alluvione pesi più degli incendi e della siccità che uccidono le nostre imprese”. Confcooperative Sicilia avanza inoltre, un’altra rivendicazione. “Il gasolio va concesso ad accise zero, ulteriormente scontato rispetto all’euro e 20 di oggi, un prezzo troppo alto. Il 9 aprile ci aspettiamo dalla Regione una “lista della spesa”. Vogliamo sapere quanto il governo regionale ha intenzione di investire e per fare cosa. Alle nostre cooperative agricole, alla canna del gas, pretendiamo di dare risposte. Confcooperative Sicilia lancia, infine, un’idea, utile in prospettiva. “Auspichiamo -concludono Accetta e Chiarelli- un protocollo d’intesa con le maggiori università, a partire da quelle israeliane, che si occupano di risorsa acqua in agricoltura, affinché ci insegnino come si utilizza in maniera razionale. Se in quell’area riescono a realizzare serre nel deserto e ad utilizzare la condensa della notte per irrigare i pomodori di giorno è evidente che hanno una marcia in più in termini di conoscenza”.