Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria si appella al Ministro Nordio, deluso dall’inerzia di Andrea Ostellari, Sottosegretario alla Giustizia con delega ai detenuti, che dopo un anno e mezzo non ha ancora avanzato alcuna proposta o intrapreso alcuna iniziativa per risolvere la gravissima crisi del sistema penitenziario nazionale. “Penso a tre argomenti importanti e fondamentali, rispetto ai quali il Sottosegretario delegato alla Giustizia, Andrea Ostellari, non ha ad oggi assunto alcun provvedimenti concreto”, denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Mi riferisco, in particolare, alla alta concentrazione di detenuti tossicodipendenti, che rappresentano quasi il 30% delle persone, italiane e straniere, detenute in Italia, ossia uno su tre. La presenza di tossicodipendenti in carcere comporta da sempre notevoli problemi di gestione all’interno di un ambiente di per sé così problematico, soprattutto in relazione agli interventi sanitari necessari. Questo problema richiede fin dall’inizio la disponibilità di strutture esterne che si facciano carico della gestione dei tossicodipendenti. Risposta del sottosegretario Ostellari? Non pervenuta”. “Altra criticità”, prosegue, “è quella connessa ai troppi detenuti con problemi psichiatrici riversati nelle carceri dopo la chiusura degli OPG; soggetti spessissimo protagonisti di atti violenti contro i poliziotti penitenziari. Anche questo problema andrebbe affrontato con la disponibilità di strutture esterne che si facciano carico della gestione dei detenuti malati mentali (le REMS, attualmente assolutamente insufficienti). Risposta del sottosegretario Ostellari? Non pervenuta”. Per Capece, “l’ultima gravissima emergenza penitenziaria, in parte diretta responsabile delle precedenti due, è l’inadeguatezza dell’assistenza sanitaria nelle carceri. Inadeguatezza che comporta un esagerato via vai di detenuti tra il carcere e le strutture ospedaliere con inevitabile ricaduta sui carichi di lavoro e sulla sicurezza e l’ordine pubblico. In questo caso, il problema andrebbe affrontato con il ripristino della sanità penitenziaria (che era una eccellenza nazionale) inopinatamente abolita una ventina di anni fa. Risposta del sottosegretario Ostellari? Non pervenuta”. “In un simile contesto, per il SAPPE, è inaccettabile lo scenario quotidiano in cui opera il Corpo di Polizia Penitenziaria, tra aggressioni, rivolte ed altri eventi critici”, evidenzia ancora il leader del primo Sindacato del Corpo. “Sono troppe e intollerabili le aggressioni contro la Polizia Penitenziaria. Sono troppo pochi i poliziotti in servizio (la scopertura di organico è del 16%) e ancora costretti ad esercitare la vigilanza dinamica. Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. Nelle carceri della Nazione serve forte ed evidente la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità. E servono provvedimenti urgenti ed efficaci e, al più presto, quelle riforme sul regime penitenziario e sul trattamento dei detenuti più volte chieste dal SAPPE” ma che, inspiegabilmente, il Sottosegretario alla Giustizia delegato Andrea Ostellari continua a non assumere ed ignorare”.
“Nel frattempo”, conclude Capece, “in questo scenario da guerriglia urbana, i poliziotti penitenziari continuano a prendere calci, sputi e mazzate nelle carceri italiane, con buona pace del sottosegretario Ostellari e delle sue passerelle alle feste del Corpo regionali di Padova e Milano. E se anche il Ministro Nordio ignorerà questo appello, il SAPPE non esiterà a portare in piazza sotto il dicastero della Giustizia tutto il dissenso e il malumore dei poliziotti penitenziari italiani”.