«Chiediamo un incontro urgente all’assessore regionale Volo per comprendere qual è il progetto di riqualificazione dell’assistenza territoriale da realizzare effettivamente»
ANCI Sicilia e Rete Civica della Salute stanno operando in sinergia sul territorio per realizzare con proposte operative la co-progettazione – con gli Enti Locali e gli Utenti – prevista dalla riforma dell’assistenza territoriale come indicata dal decreto ministeriale 77/22. Le strutture attese dalla Misura 6 del PNRR e la loro integrazione funzionale potrebbero generare un nuovo modello di welfare comunitario territoriale di tutela integrale della salute, con continuità assistenziale e interconnessione socio-sanitaria nei comuni della Sicilia.
«Abbiamo i pronto soccorso invasi dai pazienti, riuscire a localizzare le cure e a snellire il sistema ospedaliero è fondamentale – sottolineano il presidente e il segretario generale di Anci Sicilia, rispettivamente Paolo Amenta e Mario Alvano, e il coordinatore regionale Rcs Pieremilio Vasta – ecco perché guardiamo con attenzione e volontà di supporto al miglioramento della medicina di prossimità. Siamo allarmati dalla notizia che ci siano 140 milioni di euro in meno per la sanità siciliana (taglio sui fondi complementari al PNRR), urgono, quindi, chiarimenti dall’assessorato al ramo e dalla Presidenza della Regione. Il timore di questa penalizzazione per l’Isola, già in grave carenza, potrebbe deprimere ogni nostra aspettativa sulla tutela della salute dei cittadini siciliani. Per tale ragione – concludono – chiediamo un confronto con l’assessore regionale della Salute Giovanna Volo, sia per comprendere l’impatto che questo taglio avrà sulle case di comunità, sugli ospedali e sulle Centrali operative territoriali, sia per un approfondimento del merito del progetto sulla sanità territoriale».