L’Associazione Musicale Etnea ha proposto al pubblico etneo una soirée musicale all’insegna delle affascinanti melodie e del sofisticato minimalismo durante la quale il violinista britannico e i giovani strumentisti dell’istituzione etnea hanno interpretato emozionanti brani dei maggiori compositori contemporanei, come l’estone Arvo Pärt e il lettone Pēteris Vasks. L’esibizione, svoltasi nell’evocativa cornice del Santuario della Madonna del Carmine, ha visto i musicisti eseguire per la prima volta in Italia “Aksak and Ciphers”, opera del compositore svedese Albert Schnelzer.
Al tempo stesso affascinante e, per certi versi, poco nota, la tradizione musicale dei Paesi baltici non avrebbe potuto avere un ambasciatore migliore del violinista e direttore d’orchestra Hugo Ticciati. Ieri sera, infatti, nella suggestiva cornice del Santuario della Madonna del Carmine, il musicista britannico, accompagnato per l’occasione dagli Archi del Conservatorio V. Bellini di Catania, ha dato vita ad una serata musicale di altissimo livello sulle note di compositori del calibro di Arvo Pärt e Pēteris Vasks. Il concerto, inserito nel cartellone della 48ma Stagione Concertistica dell’Associazione Musicale Etnea, è stato anche occasione della prima esecuzione in Italia di Aksak and Ciphers del compositore svedese Albert Schnelzer.
Ad aprire l’esibizione di ieri sera è stato Fratres, uno dei brani più noti e rappresentativi dello stile compositivo di Pärt. L’eccellente esecuzione del Maestro Ticciati – artista di fama mondiale con all’attivo esibizioni nelle sale da concerto più prestigiose in Europa e nell’estremo Oriente e la direzione della O/Modernt Chamber Orchestra e dell’omonimo Festival a Stoccolma – ha esaltato il carattere quasi ipnotico del brano che ben esemplifica il particolare stile soprannominato “tintinnabuli” (“campane” in latino). È stata poi la volta dell’atteso Aksak and Ciphers di Schnelzer. La trascinante performance di Ticciati e dell’ensemble d’Archi è riuscita a mettere in risalto il carattere composito di un brano sofisticato ma sempre godibile. L’esecuzione di Aksak and Ciphers si è mossa agilmente tra i passaggi che ne hanno messo in luce sia le influenze colte, come i crittogrammi musicali di Johannes Brahms, sia gli aspetti più dinamici e dal ritmo incalzante ispirati alla musica folk. A suggellare l’ottima prova dei musicisti è stato poi il Concerto n.1 per violino e archi “Distant Light” di Pēteris Vasks. Una composizione, quella del musicista lettone, che è stata capace sin dalle prime note di evocare un’atmosfera quasi religiosa e meditativa. Un carattere pacato, a cui ha contribuito la semplicità dei nuclei tematici del brano, che poi ha ceduto il passo a passaggi ben più arditi e capaci di mettere in risalto la tecnica di Ticciati. Un vero e proprio “concerto nel concerto” che ha concluso in bellezza un viaggio musicale di grande interesse e valore artistico.
Il prossimo, e ultimo, appuntamento con la Stagione Concertistica dell’AME sarà il 12 aprile presso il Teatro Sangiorgi a Catania, con la performance del pianista Ludmil Angelov che si esibirà in un recital dedicato a Fryderyk Chopin. Tra i brani in scaletta, Prelude Op. 45, Polonaise Op. 26 nr. 1, Sonata Op. 35, 4 Mazurkas Op. 24, Scherzo Op. 31, Nocturne Op. 27 nr. 1 e Polonaise Op. 53.