venerdì, Novembre 22, 2024
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Egadi, Sammartano: “l’ultimo romanzo noir del sindaco Forgione, il complotto della mozione di sfiducia”

Francesco Forgione può fare qualunque cosa tranne che il Sindaco delle isole Egadi: troppo mediocre la sua figura di amministratore e ancor di più di leader politico.
La dimostrazione di ciò, in primis, sono tre anni e mezzo di fallimentare governo: l’elenco di insuccessi e di promesse non mantenute è lunghissimo ed è ormai noto a tutti.
Ma che leader politico è stato fino ad oggi?
Meglio ancora, il dissolvimento del consenso popolare di cui godeva al momento delle elezioni, può essere solo colpa degli altri?
No, la realtà è che la sua spocchia autoreferenziale non giustificata e la mancanza di condivisione nelle scelte politiche più importanti, ha stancato tutti gli egadini e, inevitabilmente, anche i Consiglieri Comunali firmatari della mozione di sfiducia contro di lui.
D’altronde, anche in questa drammatica fase della vita politica delle Egadi, il Sindaco Forgione ha dimostrato di essere estraneo e lontano dalla realtà che lo circonda.
Ma come può dichiararsi sorpreso dalla mozione di sfiducia un Sindaco che, durante il proprio mandato, ha revocato l’incarico in malo modo di Vicesindaco al più votato della sua maggioranza consiliare, che ha perso altri due assessori sdegnati dalla mancanza di stima e considerazione nei loro confronti e che ha infine subito la contestuale fuoriuscita dal gruppo di maggioranza di tre consiglieri comunali, nonché Presidente e Vicepresidente del Consiglio e (ormai ex) Capogruppo di maggioranza?
E cosa fa l’Onorevole Forgione?
Invece di fare per una volta autocritica, tira fuori dal cilindro la trama del suo ultimo romanzo noir: dietro la mozione di sfiducia ci sono il complotto, i poteri occulti e gli interessi!
Niente di più banale…
Se non fosse che si tratta dell’ennesima ed insopportabile mistificazione narrativa di un Sindaco che in tutto il suo mandato non ha fatto che scaricare sugli altri (meglio se inesistenti, come in questo caso) le colpe dei suoi fallimenti, rinnegando la macroscopica evidenza dei fatti, cioè la mancata realizzazione di quanto promesso con il programma elettorale.
Si badi bene che l’abitudine del Sindaco ad utilizzare lo scaricabarile per giustificare i suoi fallimenti, 
al contrario di quanto potrebbe asserire una sua nota sostenitrice a cui certamente non sono secondo in quanto ad ego, 
non è l’opinione di un oppositore politico, ma è già stato stigmatizzato dai sindacati in occasione delle dimissioni del capo dell’ufficio tecnico comunale: “Funzione Pubblica CGIL, Fp CISL e UIL Fpl hanno annunciato che qualora il Sindaco Forgione dovesse continuare a scaricare le proprie responsabilità sui lavoratori, saranno attivate azioni di contrasto, fino alla sciopero, per tutelare la dignità lavorativa e professionale dei dipendenti del comune di Favignana”.
In quel caso, non fu certo un bel riconoscimento per un Sindaco che si vanta di essere un comunista non pentito!
Se però il Sindaco Forgione, ex Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, ritiene davvero ed ha le prove che dietro la mozione di sfiducia ci sia qualcuno che muove le fila per il perseguimento di chissà quali interessi, ritengo che abbia il dovere morale e giuridico di fare i nomi e di denunciare i fatti all’Autorità Giudiziaria, perché, viceversa, questo territorio, i suoi cittadini e i consiglieri comunali che li rappresentano, non meritano di essere offesi gratuitamente da un primo cittadino che mal sopporta il loro legittimo e democratico dissenso politico.
Infine, poiché si spera che arriveranno davvero i soldi e i progetti del PNRR, non certo per merito del Sindaco Forgione, è meglio fugare fin d’ora ogni dubbio: sono certo che i funzionari preposti potranno portare avanti gli stessi progetti senza le incompetenti ingerenze dello stesso Sindaco (che nonostante la mancanza di preparazione tecnica continua a mantenere a sé la delega ai lavori pubblici, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti), per questo lo invito per l’ennesima volta a dimettersi se davvero ha a cuore le sorti dell’arcipelago e se conserva ancora un po’ di dignità politica; senza di lui tutto funzionerà meglio.

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