sabato, Novembre 23, 2024
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Eolico offshore Isole Egadi, opportunità per un rilancio della cantieristica

Eolico offshore galleggiante da 250 MW a largo delle Isole Egadi

Opportunità per un rilancio della cantieristica 

per l’assemblaggio e manutenzione dei parchi eolici offshore. 

Nuove prospettive di politica industriale a Termini Imerese e Augusta

“Salutiamo con favore il parere positivo espresso dal Ministero della Cultura sull’impianto eolico offshore galleggiante da 250 MW a largo delle Isole Egadi, sperando che questo segni un cambio di passo nei confronti dell’accettabilità degli impianti a fonti rinnovabili e dell’evoluzione culturale che deve accompagnare i “paesaggi rinnovabili” – dichiara Tommaso Castronovo Presidente di Legambiente Sicilia -. Al momento il primo e unico impianto eolico entrato in esercizio in tutto il mar Mediterraneo è a Taranto e ha dovuto attendere ben 14 anni per l’autorizzazione, dunque l’auspicio è che questo in Sicilia non resti un caso isolato”.

Se l’Italia vuole raggiungere gli obiettivi europei del “REPowerEU” di riduzione di gas climalteranti dovrà realizzare entro il 2030 ben 85 GW di potenza da nuovi impianti a fonti rinnovabili e il 30% di questo obiettivo – pari a 25 GW – dovrà provenire dall’eolico, tra onshore e offshore. 

“A largo delle coste siciliane sono più di 20 i progetti di eolico offshore presentati per circa 19 GW di potenza, il che dimostra – sottolinea Anita Astuto, Responsabile Energia e vicepresidente di Legambiente Sicilia –  le potenzialità della nostra regione che deve essere un hub delle rinnovabili. Bisogna abbandonare l’idea della Sicilia come hub energetico, al centro di una strategia perdente e anacronistica, che la vede collettore dell’approvvigionamento di gas dai Paesi del Nord Africa, con investimenti su gasdotti e rigassificatori, e persino con nuove estrazioni di idrocarburi a largo di Licata perché condanna l’economia siciliana a rimanere legata alle fossili, perdendo totalmente la sfida climatica e sociale anziché cogliere le opportunità di innovazione, riduzione dei costi energetici e industrializzazione”. 

Una di queste opportunità è rappresentata proprio dall’eolico offshore che permetterebbe un rilancio della cantieristica per l’assemblaggio e manutenzione dei parchi eolici offshore, aprendo nuove prospettive di politica industriale a partire da Termini Imerese e Augusta con livelli occupazionali elevati (ANEV stima 67000 unità al 2030). I 19 GW dei progetti di eolico offshore proposti in Sicilia sono una potenza che da sola è quasi il doppio del nuovo obiettivo di burden sharing assegnato alla regione (la ripartizione regionale della quota di energia prodotta con fonti rinnovabili, in vista degli obiettivi europei) previsto in 10,38 GW di installato al 2030 (a fine 2023 la potenza rinnovabile installata era di 4,7 GW). I progetti proposti vanno migliorati non avversati perché senza l’interesse di investitori delle energie rinnovabili, un tale obiettivo sarebbe irraggiungibile per la Regione, dunque è necessario porre le condizioni affinché l’eolico offshore, ma anche tutte le altre tecnologie rinnovabili, possano contribuire in maniera efficace al suo conseguimento.

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