La Federazione Italiana Associazioni Partigiane (FIAP) e l’Associazione Mazziniana Italiana (AMI) della Sicilia, in occasione dei 175 anni della Repubblica Romana proclamata il 9 febbraio 1849 e guidata da Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini, ricordano i siciliani accorsi a difendere lo Stato preunitario che meglio incarnò nell’Italia del tempo le idee democratiche, attinte attraverso la grande e sapiente lezione mazziniana. Sull’onda della Primavera dei popoli, i cui primi vagiti in tutta Europa si ebbero proprio a Messina e poi nel resto della Sicilia, molti giovani venuti dall’isola si unirono a Giuseppe Garibaldi, Goffredo Mameli, Carlo Pisacane, Giovanni Livraghi e Ugo Bassi, tutti animati dalla volontà di difendere l’esperimento democratico di Roma. Come ricorda il presidente regionale di FIAP Sicilia, Antonio Matasso, «molti di questi ragazzi di Sicilia morirono nelle diuturne battaglie sul colle del Gianicolo, come testimoniato anche da una stele lì dedicata ai siciliani caduti. Il loro sacrificio – conclude Matasso – va letto in continuità con quello degli altri giovani isolani che, quasi un secolo dopo, morirono nella Resistenza, diversi dei quali militarono nelle formazioni partigiane mazziniane e repubblicane, socialiste e socialdemocratiche, azioniste, liberali e radicali, ma anche nell’Esercito e in gruppi libertari, tutti a vario titolo ispirati dall’Apostolo della democrazia italiana e dai ragazzi del 1849».