venerdì, Novembre 15, 2024
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Un’azione collettiva a sostegno dello sviluppo

Il segretario territoriale Cisl Ag Cl En, Paolo Ottaviano saluta con interesse il Cis “Piccola Metropoli Agrigento”. “Ora è necessario che i comuni stabiliscano un punto di contatto con enti e associazioni di rappresentanza per evitare che le iniziative non restino un elenco del classico libro dei sogni”

Lo sviluppo territoriale della provincia di Agrigento passa attraverso la comunione d’intenti. Per questo salutiamo con interesse il Cis (contratto istituzione di sviluppo) “Piccola Metropoli Agrigento”, stipulato due settimane fa tra i comuni di Agrigento, Aragona,Cammarata, Casteltermini, Comitini, Licata, Palma di Montechiaro,Porto Empedocle, Ravanusa, San Giovanni Gemini”. Lo dichiara Paolo Ottaviano, segretario territoriale della Cisl Agrigento Caltanissetta Enna che auspica però un’accelerazione della fase valutativa e, nelle more dei relativi tempi tecnici, un confronto con le forze sociali e attive delle realtà comunali coinvolte in un’iniziativa che raccoglie, in un unico strumento, vari progetti necessari per utilizzare le risorse del Pnrr. 

“L’azione collettiva – prosegue Ottaviano – aumenta sicuramente il peso delle richieste ma è necessario che i comuni stabiliscano un punto di contatto con enti e associazioni di rappresentanza per evitare che le iniziative non restino un elenco del classico libro dei sogni. Sulle risorse comunitarie, come Cisl, da tempo siamo soggetto propositivo, stimolando proficue azioni attraverso l’istituzione di tavoli di concertazione e momenti di confronto quali sono stati gli studi e i convegni da noi organizzati”. 

“Nell’attesa delle valutazioni da parte dell’assessorato regionale all’energia e ai servizi di pubblica utilità siamo disponibili, come sempre, ad assicurare un fattivo contributo. Nel farlo – ribadisce Paolo Ottaviano – bisogna però partire dal presupposto che, dalle nostre parti, l’economia ha il dovere di rigenerarsi attraverso iniziative innovative sostenute da risorse che non devono assolutamente tornare in Europa. Ciò nella consapevolezza che tante sono le criticità del territorio: dalla precaria sanità, alle infrastrutture deboli, al fenomeno sempre più allarmante dello spopolamento e della crisi demografica. Constatazioni opportune per definite le misure economiche comunitarie disponibili assolutamente necessarie per lo sviluppo della nostra provincia”.

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