“I fondi ex Gescal sono contributi versati dai lavoratori, trattenuti in busta paga, con finalità ben precise, e cioè la costruzione e l’assegnazione di case per soddisfare le esigenze dei lavoratori. In una città che ha bisogno di case popolari, tanto è vero che in graduatoria ci sono oltre 8 mila famiglie, e 3 mila sono in quella per l’emergenza abitativa, ci saremmo aspettati che questi soldi venissero utilizzati per finalità abitative, al di là del pur lodevole impegno per rendere più adeguati i quartieri di periferia”.
A dichiararlo è il segretario del Sunia Palermo Zaher Darwish, a proposito dell’approvazione da parte del consiglio comunale della delibera sull’utilizzo dei fondi Ex Gescal.
Il rimprovero del Sunia è che il sindacato degli inquilini e degli assegnatari avrebbe dovuto essere coinvolto nella discussione “dal momento che si tratta di contributi dei lavoratori”.
“Questo ennesimo atto – aggiunge Zaher Darwish – a nostro giudizio, è espressione della disattenzione della politica rispetto alle esigenze ormai croniche della città e dei cittadini. Ancora una volta l’esigenza di una casa per tutti è stata tradita dalla politica e dalle amministrazioni, tanto è vero che la Corte Costituzionale in passato ha contestato le finalità di utilizzo di questi fondi, perché veniva travisato il legame inscindibile tra contributori e destinatari del provvedimento. Rileviamo la totale assenza di provvedimenti capaci di offrire, a chi ne ha bisogno, una risposta adeguata. E contestiamo questo ennesimo stralcio dei principi e la mancata aderenza agli obiettivi originari indicati nella delibera. Siamo ben lontani dalle finalità vere della costituzione del fondo e sulla questione casa purtroppo non si fa nulla”.