domenica, Novembre 24, 2024
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Violenza di genere, M5S all’Ars: “Dal governo solo chiacchiere. Nella finanziaria 900 mila euro in più solo grazie a noi, ma zero euro per reddito di libertà ed educazione sessuale”

“Tante chiacchiere e tantissima indignazione dal governo contro la violenza di genere, ma fatti pochi, pochissimi, se si pensa che le somme stanziate per i centri anti violenza e per le case rifugio sono nettamente insufficienti e che i 900 mila euro aggiuntivi stanziati in finanziaria a questo scopo sono arrivati solo grazie ai nostri emendamenti e alle nostre costanti pressioni. Si doveva e poteva fare molto di più, per esempio per finanziare il reddito di libertà e i progetti di educazione sessuale e all’affettività per i quali i nostri emendamenti sono stati ignorati, col risultato che su questo versante con la finanziaria non è arrivato nemmeno un euro”.

Lo afferma il capogruppo M5S all’Ars. Antonio De Luca

“Evidentemente – dice la deputata M5S Martina Ardizzone – il governo non ha capito che solo le belle parole nella lotta alla violenza e ai femminicidi servono a poco. Le richieste che arrivano dagli enti locali per i centri anti violenza e per le case rifugio sono mediamente di 4 milioni di euro l’anno e se non fosse stato per i nostri atti e le nostre insistenze sarebbe arrivato meno di 1 milione e mezzo. Non solo, dal 2022 ad oggi le risorse anziché aumentare sono progressivamente diminuite, passando dai 2 milioni e 800 mila euro del 2022 al milione e 700 mila del 2023, somma che sarebbe rimasta tale anche nel 2024 senza il nostro intervento”. 

“L’assessore Falcone – conclude Antonio De Luca – durante i lavori preparatori della finanziaria si era impegnato a discutere con le opposizioni purché dessero temi qualificanti. Proposta raccolta al volo dalle nostre deputate Ardizzone, Campo, Ciminnisi, Marano e Schillaci che lo hanno invitato ad accogliere i nostri tanti emendamenti contro la violenza di genere, che in gran parte non hanno avuto seguito. Vorrà dire che su questo tema di importanza capitale torneremo presto alla carica, studiando un disegno di legge ad hoc, specie se si considera che il fenomeno non accenna a diminuire, come testimoniano i recenti casi accaduti già nel 2024”

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