Sul tema delle concessioni balneari non si può più procrastinare, vanno liberalizzate le licenze garantendo i già concessionari che hanno sempre pagato il demanio ed hanno affrontato investimenti strutturali. In Sicilia la questione interessa circa tre mila concessioni, datate, a prezzi fuori mercato, ed assegnate a soggetti imprenditoriali che nel lungo tempo risultano morosi. E cosa fa il governo Schifani? Il 31 Dicembre proroga con un decreto a firma dell’Assessora Elena Pagano di un altro anno le concessioni balneari, non proteggendo gli interessi dei siciliani e mostrandosi assolutamente illiberale. Questo è inaccettabile in un isola che vede negli stabilimenti balneari le strutture ricettive maggiormente frequentate sia dai turisti in incoming che dai siciliani stessi. Il monito del presidente Mattarella è chiaro come è chiaro il richiamo dell’Unione europea sulla questione, Meloni e Schifani non possono più rimandare, mettano a gara le concessioni subito e destinino risorse per contributi a fondo perduto, dedicati al ristoro dei vecchi concessionari che non dovessero aggiudicarsi le nuove gare. Basta procrastinare una scelta di buon senso per tutelare un’idea feudale del nostro sistema economico che i governi nazionale e regionale si ostinano a difendere alla faccia del libero mercato.