Ottime notizie per i soggetti fragili residenti a Marsala, fra le poche città italiane ad avere intercettato un finanziamento di quasi 9 milioni di euro. L’investimento consentirà di avviare laboratori di quartiere per favorire l’accesso al reddito di categorie svantaggiate, nonchè interventi a supporto di servizi e infrastrutture per l’inclusione sociale. Gli obiettivi sono fissati nel Protocollo d’Intesa sottoscritto dall’Amministrazione Comunale di Marsala e l’Agenzia per la Coesione Territoriale, con il quale – di fatto – è stata avviata la prima fase relativa alla co-programmazione con gli Enti del Terzo Settore che hanno già manifestato l’interesse alla partecipazione al programma PN Metro-Città Medie Sud (2021/2027). E proprio la progettualità che sarà sviluppata è stata illustrata nel corso di un incontro che si è tenuto nel Complesso San Pietro, presenti la vicesindaco Valentina Piraino, il dirigente dei Servizi sociali Gaspare Quartararo, nonché i progettisti ing. Alessandro Putaggio, arch. Annalisa Bavetta, dott.ssa Giusy Giustiniani e la dott.ssa Anna Laura Casano. “L’intendimento è quello di coinvolgere la cittadinanza e il Terzo settore nella co-progettazione, afferma il sindaco Massimo Grillo, al fine di analizzare il contesto, selezionare sfide e fabbisogni da affrontare. Attraverso l’utilizzo delle risorse assegnate a Marsala, quasi 9 milioni di euro, entro il prossimo marzo avvieremo interventi mirati nei quartieri disagiati e destinati a categorie deboli della popolazione”. Aggiunge la vicesindaco Piraino, con delega agli Affari Sociali:“Promuovere la non discriminazione e la partecipazione attiva, nonché favorire l’occupabilità per le famiglie a basso reddito e per i gruppi svantaggiati, rientrano appieno in questa fase di programmazione. D’altra parte, il progetto che ha consentito a Marsala di beneficiare dei Fondi ha tenuto in considerazione proprio il disagio socioeconomico risultante dalla combinazione di diversi fattori, tra cui disoccupazione e scolarizzazione”. Quella che tecnicamente si chiama potenziale vulnerabilità sociale e materiale riferita alla popolazione inattiva più giovane, svela infatti un dato preoccupante. Ossia, che il prolungato e persistente allontanamento dal sistema scolastico e dal mercato del lavoro, espone i giovani tra 15 e 29 anni al rischio di esclusione sociale. Da qui l’importanza di costruire proposte progettuali di tipo integrato, oggetto del finanziamento Città Medie Sud.