“Il giornalismo che non muore”, le storie dei nove giornalisti siciliani uccisi perché cercavano la verità. E’ questo il tema della mostra, ideata e curata dal consigliere dell’Ordine dei giornalisti di SIcilia Franco Nicastro, ed inaugurata ieri pomeriggio nella sede di Assostampa Trapani.
L’iniziativa è stata voluta dalla Segreteria trapanese dell’Associazione Siciliana della Stampa, nel locale confiscato alla mafia che oggi ospita la sezione provinciale del Sindacato, in via Duca D’Aosta 59 ad Erice Casa Santa.
Sono intervenuti tra gli altri, insieme a Nicastro, il segretario provinciale di Assostampa Vito Orlando e la sindaca di Erice Daniela Toscano, che ha portato il saluto dell’amministrazione, insieme a tanti i giornalisti trapanesi.
La mostra racconta le storie e il sacrificio dei nove giornalisti siciliani che nell’Italia repubblicana hanno perso la vita, con una catena di agguati cominciata dal primo omicidio di Cosimo Cristina nel 1960, fino all’uccisione di Maria Grazia Cutuli in Afghanistan nel 2001, passando per Mauro De Mauro, Giovanni Spampinato, Mario Francese, Peppino Impastato, Pippo Fava, Mauro Rostagno, Beppe Alfano.
“Testimoni di verità, così amo definirli – ha detto Nicastro – perchè questa frase esprime il senso delle storie di questi giornalisti che con il loro lavoro di ricerca, di inchiesta, di approfondimento erano diventati scomodi, pagando un intollerabile costo umano”.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni, dalle ore 16.30 alle ore 19.30, e domenica, dalle ore 10 alle ore 13, fino al 17 dicembre, con ingresso gratuito.