In terra siciliana, la resilienza dell’agricoltura sta aprendo nuovi orizzonti grazie a iniziative mirate a sostenere i giovani e a valorizzare il patrimonio agricolo forestale dell’Isola. Tra le misure messe in campo in tal senso, in questi ultimi anni, fondi destinati alle nuove generazioni di imprenditori agricoli e terreni in concessione in cambio del pagamento di un canone. Ma andiamo con ordine, partendo proprio dagli ultimi bandi varati dal dipartimento regionale dell’Agricoltura rivolti a giovani agricoltori dai 18 ai 41 anni, offrendo loro l’opportunità di intraprendere una sfida affascinante, qual è oggi l’avvio di un’impresa agricola.
Il 15 ottobre scorso è stato il punto di partenza per l’intervento SRE01, noto come “Insediamento Giovani Agricoltori”. Questa iniziativa mira a ringiovanire ulteriormente il settore agricolo siciliano, infondendo un nuovo spirito di resilienza nei cuori dei giovani che desiderano investire nella terra. Il sostegno all’avviamento per giovani agricoltori, viene erogato con il pagamento di una somma forfettaria in conto capitale di 50mila euro. Le domande dovranno essere rilasciate attraverso il portale SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) che, a tale scopo, risulterà accessibile per 90 giorni a partire dal 15 ottobre 2023, per l’appunto. Un segno tangibile per un futuro agricolo più promettente.
Banca della Terra di Sicilia
L’altra misura è la cosiddetta Banca della Terra di Sicilia. Un’iniziativa rivoluzionaria portata avanti dall’Assessorato dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea della Regione Siciliana, dedicata a valorizzare il ricco patrimonio agricolo forestale siciliano e a favorire il ricambio generazionale all’interno del settore agricolo. Tutto nasce nel 2014, con la legge regionale n. 51, grazie alla quale viene istituito un albo contenente informazioni sui terreni e gli immobili, sia pubblici che privati, che risultano incolti o abbandonati. Questi terreni possono essere concessi a giovani imprenditori agricoli per un periodo di vent’anni, in cambio del pagamento di un canone annuale. In pratica, la Banca della Terra di Sicilia è composta da beni provenienti dalla riforma agraria, dal demanio forestale, dall’Assessorato regionale dell’agricoltura, nonché da enti sottoposti alla sua tutela e vigilanza, enti locali e/o altri soggetti pubblici, e da privati. La definizione delle linee guida in merito alla destinazione e all’utilizzazione di questi beni è stata affidata agli uffici dipartimentali.
Un successo che continua a crescere
Negli scorsi mesi, sono stati pubblicati gli elenchi dei beni assegnati a cinque giovani imprenditori siciliani con meno di 41 anni, totalizzando una superficie di 171 ettari. Questo rappresenta il secondo bando di assegnazione della Banca della Terra di Sicilia, il primo risalente al 2019, che ha visto ben 430 ettari consegnati a dodici aziende agricole. L’obiettivo, come sottolineato dall’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, è chiaro: valorizzare le aree rurali e potenziare l’occupazione nel settore agricolo. Questa iniziativa garantisce ai giovani imprenditori agricoli l’elemento fondamentale per la produzione, mentre contemporaneamente promuove la valorizzazione del patrimonio agricolo forestale e combatte l’impoverimento e l’abbandono delle risorse. Con l’implementazione di questi programmi, la Sicilia dimostra di essere all’avanguardia nell’innovazione agricola, offrendo ai giovani l’opportunità di costruire un futuro florido sulla fertile terra siciliana. L’agricoltura locale diventa sempre più resiliente, aprendo la strada a nuove generazioni di agricoltori desiderosi di plasmare un futuro più sostenibile.
di Dario Cartabellotta
da Terra