La scorsa notte nei dintorni di Alcamo (TP) abbiamo ricevuto una segnalazione di un cane da caccia che vagava per strada. Recuperato dal nostro attivista Gaspare Camarda dell’Associazione “Un anima mille zampe”, si è scoperto che il cane era dotato di un collare. Ritenendo fosse un semplice collare gps anti smarrimento utilizzato dai cacciatori, a ben guardare si sono notate due punte rivolte verso la cute del cane, per comprendere che trattavasi invece di un collare antiabbaio.
A questo punto veniva chiesto l’intervento della Polizia di Stato che procedeva a sequestrare il mezzo vietato ossia il collare elettrico mentre il servizio antirandagismo “Dog Village” accertava l’assenza del prescritto microchip, impedendo così di risalire al proprietario ossia al reo.
Il cane, razza da caccia, veniva condotto presso il canile sanitario per i dovuti accertamenti.
Certi che la Polizia di Stato del Commissariato di Alcamo, che ringraziamo, indagheranno per risalire al proprietario per le dovute sanzioni, depositeremo da subito una denuncia contro ignoti per il reato di maltrattamento; l’utilizzo del collare antiabbaio, infatti, pur non essendo normato l’utilizzo è stato però ritenuto strumento illegale e dunque produttivo di gravi sofferenze dalla Suprema Corte di Cassazione con Sentenza n. 35847 del 10 maggio 2023.
Oltre al collare elettrico rinvenuto, il fatto che il cane fosse sprovvisto di microchip, evidenzia come la caccia sia ancora oggi rappresentata in buona parte da soggetti capaci di trasgredire alle basilari norme a tutela degli animali, con grande dimostrazione di amore per gli animali che ausiliano nella caccia inconsapevoli, i 4 zampe, di collaborare in uccisioni di milioni di animali.
Rivolgiamo un appello di contattare la Polizia di Stato o noi, per fornire informazioni volte all’individuazione del proprietario del cane, motivo per cui pubblichiamo le sue immagini.