“La disparità salariale tra i sessi costituisce tuttora una grave forma di discriminazione soprattutto in Sicilia. Gli ultimi dati forniti dal Censis e dall’ISTAT ci consegnano un quadro allarmante della nostra Regione. In molti casi le donne impiegate sono costrette a scegliere lavori a tempo parziale, mentre la percentuale di quelle inattive supera il 60 per cento. Il tasso di occupazione femminile è del 30 per cento, di gran lunga inferiore alla media nazionale, e quello di disoccupazione vede la Sicilia penultima davanti solo alla Campania. Occorre sforzarsi a tutti i livelli, a cominciare da chi governa la nostra Regione, per rimuovere gli ostacoli che limitano la parità di genere. Per questa ragione ho richiesto, attraverso una mozione, di riattivare la Consulta regionale femminile. Un organo istituito nel lontano 1977 grazie alla determinazione e alla sensibilità dell’On. Marina Marconi, e che dal 2000 non è più attivo. Ora più che mai è il momento di dargli nuova linfa per favorire la più attiva partecipazione delle donne alla vita pubblica, facilitare il loro inserimento nel mondo del lavoro e contrastare le discriminazioni e le violenze di genere”. Lo ha dichiarato Mario Giambona, Vicepresidente del gruppo PD all’ARS e componente della commissione Affari istituzionali, dove oggi si è tenuta l’audizione di alcune rappresentanti del mondo femminile regionale per discutere del disegno di legge, proposto dal gruppo parlamentare del PD, sulla parità di genere retributiva. Sono intervenute esponenti del mondo imprenditoriale, del commercio, dei sindacati, dell’associazionismo oltre all’assessore regionale Nunzia Albano
A fare eco alle parole del Vicepresidente del gruppo Giambona, la responsabile del dipartimento donne del PD Sicilia, Milena Gentile, la quale auspica che si inauguri una stagione all’insegna dell’abbattimento del gender gap , anche attraverso l’attenzione agli aspetti sociali ed educativi che sono alla base di questa importante tematica”,