domenica, Novembre 24, 2024
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Safina (PD) raccoglie il grido d’allarme degli olivicoltori belicini: “Serve acqua per irrigare le coltivazioni”

 “Bene ha fatto il Governo regionale per tramite dei Consorzi di Bonifica a prorogare di 12 giorni i contratti dei lavoratori stagionali per proseguire la campagna irrigua destinata alle coltivazioni stagionali: agrumicoltura, olivicoltura e carciofo. Peccato però che nessuno ha ancora visto i lavoratori all’opera, gli olivicoltori della Valle del Belice hanno fin qui registrato un approvvigionamento idrico scarsissimo e sono in gravissime difficoltà”.

A parlare è il deputato regionale trapanese del PD, Dario Safina che proprio oggi ha raccolto il grido d’allarme degli agricoltori belicini.

A loro, soprattutto agli olivicoltori della Valle del Belice e a quelli dell’agrigentino, – spiega l’onorevole Safina – doveva essere destinata l’acqua della diga Garcia ma al momento la situazione è davvero grave. L’annunciato approvvigionamento idrico straordinario da parte del Governo regionale avrebbe potuto contrastare gli effetti del prolungamento della stagione asciutta e l’innalzamento delle temperature, sopra la media registrate a settembre e in questa prima parte del mese di ottobre. Invece l’acqua non è arrivata in quantità sufficiente e la campagna olivicola rischia di andare in malora. Anche la poca pioggia caduta stamattina non è servita a sortire alcun effetto”.

Il rischio ora è che gli operatori del settore si ritrovino con un pugno di mosche in mano – continua – davanti ad una annata che promette più che bene, con la possibilità di scontare buoni prezzi sul mercato per l’olio d’oliva prodotto e l’opportunità di sbarcare su nuovi mercati come quello americano”.

Mi auguro dunque – conclude il deputato trapanese – che agli annunci seguano fatti concreti e che l’acqua arrivi davvero a beneficio delle coltivazioni, nel più breve tempo possibile. Dopo la disastrosa stagione vitivinicola non possiamo permetterci di perdere anche la produzione olivicola: il comparto agricolo siciliano e trapanese in particolare, non potrebbe sopportarlo”.

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