L’assessore alla Funzione pubblica, Andrea Messina, al fine di indurre le OO.SS. ad allentare le proteste culminate con il blocco delle mansioni in molti uffici, ha, da un anno, dichiarato che il commissario Aran era nel pieno delle proprie funzioni e avrebbe potuto avviare le trattative per il rinnovo contrattuale e il nuovo sistema classificatorio del personale.
Ebbene, nei giorni scorsi, il commissario Aran ha convocato le OOSS consegnando una proposta contrattuale, per noi irricevibile per diversi contenuti non condivisi, con la clausola però di avere l’autorizzazione ad accogliere le nostre proposte formulate durante la contrattazione: un’apertura al dialogo da parte del Commissario ARAN che ha consentito la riapertura delle trattative dopo una lunga stagione di chiusura che aveva caratterizzato, in particolare, l’azione ostile del governo Musumeci nei confronti di tutti i lavoratori regionali.
A pochi giorni, però, dalla notizia che il governo nazionale ha autorizzato l’avvio di 750 nuove assunzioni (alla vigilia delle elezioni europee!!!) e dopo l’offensiva dichiarazione del presidente Schifani (“L’accordo varato con il ministro Giorgetti ci consentirà di riaprire la stagione dei concorsi dando il via a centinaia di assunzioni, ringiovanendo così gli organici e dotando la Regione di professionalità che oggi mancano”), anche questo governo sembra però non avere a cuore il futuro del personale regionale rischiando di bloccare tutto: la nota dell’assessore Messina, con la quale il governo stoppa sul nascere le trattative appena avviate all’Aran, appare perciò offensiva e lesiva della dignità di tutti i lavoratori che aspettano il CCRL e la riclassificazione.
Si rischia, infatti, di mettere in campo un gioco degli equivoci che rischia di fare saltare di nuovo la trattativa: da un lato per la prima volta formalmente si scrive che la direttiva del governo Musumeci (numero 135 del 2022) è quella su cui lavorare, ma contemporaneamente – intervenendo a gamba tesa con la reprimenda nei confronti dell’ARAN – si rischia che il rinnovo del CCRL si trasformi in un campo di battaglia politico in vista delle elezioni europee.
Sarebbe stata utile, invece, una nota politica in cui chiedere di velocizzare le trattative dopo la stagione della chiusura al dialogo da parte del governo regionale per dimostrare la reale volontà al dialogo, non un atto con cui si rischia di stoppare nuovamente tutto!
Inoltre, così si alimenta la continua disinformazione portata avanti da qualche testata giornalistica che per mestiere si diverte a confondere da anni l’opinione pubblica, nell’auspicio di un atteggiamento sempre più ostile e rigido nei confronti dei dipendenti regionali.
A questo punto l’Aran, per fare chiarezza, faccia subito un calendario dei lavori per velocizzare la trattativa inserendo in contrattazione tutte le nostre proposte che rappresentano le rivendicazioni dei dipendenti regionali.
Il Cobas/Codir ribadisce, pertanto, ancora una volta, la necessità di procedere al rinnovo del CCRL e alla riclassificazione nel più breve tempo possibile. Nel caso in cui si dovesse persistere con azioni dilatorie ci sentiremo liberi di intraprendere nuovamente i percorsi di lotta che erano stati sospesi nella considerazione delle aperture al dialogo sui contenuti da parte del governo regionale.