“L’esistenza di un metodo che purtroppo schiaccia principi e diritti servendosi sistematicamente di un uso politico della giustizia non fa un buon servizio al Paese, né alla autorevolezza della magistratura, che viene vieppiù lesa tanti più sono i casi di magistrati politicizzati che emettono sentenze in preda ai propri convincimenti ideologi anziché in ossequio al Codice. È il caso della giudice catanese che posta su Facebook commenti poco consoni al ruolo che ricopre e che guarda caso procede alla liberazione di migranti fermati in base alle norme dell’ultimo decreto varato dal governo, tra cui uno già destinatario di un provvedimento di espulsione. Siamo davvero sicuri che la sua scelta sia stata dettata da reali motivi di applicazione della legge o piuttosto da propria faziosità ideologica? Il ministro Nordio dovrebbe disporre un’ispezione per verificare l’operato della giudice, se sia imparziale o se palesemente contro il governo Meloni e le sue linee guida in materia di immigrazione”.