venerdì, Novembre 22, 2024
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Prosegue a Comiso il “DonnaFugata FIlm Festival”

Al giro di boa anche la seconda parte del DonnaFugata Film Festival in corso di svolgimento all’interno del suggestivo loggiato della Fondazione Bufalino a Comiso, naturalmente con un programma che tiene conto delle “influenze” del segno zodiacale dell’Ariete che caratterizza questa 15esima edizione. Per questo mercoledì 27 settembre alle ore 21 il film “Notte fantasma” di Fulvio Risuleo per la sezione “Visioni Cineclubiche” mentre per la sezione “Pupille aperte | Bufalino al cinema” sarà proiettato alle 23 il film “Fronte del porto” di Elia Kazan con l’attore dell’Ariete Marlon Brando. Giovedì 28 settembre alle 21 l’Arena tra le cupole ospiterà il film “L’ultima notte di amore” di Andrea Di Stefano che narra l’ultima notte in servizio di un poliziotto che durante la sua carriera non ha mai sparato ad un uomo, ma quella notte sarà più lunga e difficile di quanto possa immaginare. A seguire il film “La signora di Shangai” di Orson Welles con lo sceneggiatore dell’Ariete, Fletcher Markle. Si chiude venerdì 29 settembre alle 21 con un classico famosissimo, “Tempi moderni” di Charlie Chaplin, anche lui dell’Ariete, per una serata che sarà un omaggio al cinema muto nel ricordo della critica cinematografica Tullia Giardina, recentemente scomparsa, e in collaborazione con Casmene Fest. “La sezione Pupille Aperte | Bufalino al cinema – spiega Andrea Traina, direttore artistico del DFFF – presenta alcuni dei film cari allo scrittore, che era un vero appassionato di cinema e i cui titoli sono stati minuziosamente appuntati in un quaderno. Si tratta di produzioni estere del periodo che va dal 1924 al 1954 amate dallo scrittore siciliano di fama internazionale. Come già avvenuto nei giorni del festival al Castello di Donnafugata, anche a Comiso l’obiettivo resta quello della visione condivisa del cinema, la possibilità di ritrovarsi insieme a guardare i film che continuano ad emozionarci”. Intanto nel fine settimana si è conclusa anche l’iniziativa collegata “Stazione Poesia – versi in transito”, la kermesse di poesia organizzata quest’anno dal Cinestudio Groucho Marx, in collaborazione con la Fondazione Gesualdo Bufalino, la Fondazione degli Archi, Archilibri e il Cinestudio Groucho Marx, nell’ambito del Donnafugata Film Festival in gemellaggio con il festival della molteplicità dei linguaggi nell’era della mutazione L’Ingegnere di Babele. Una quarta edizione con tante partecipazioni. “Tutto nasce dal desiderio di cogliere il viaggio, di attraversare il vicino e il lontano, ma anche di potersi fermare in un punto qualsiasi dell’universo, per poter ascoltare il battito del cuore dei poeti, che sentono le cose, gli avvenimenti, la vita nel senso del loro verso… Quel verso, giusto o sbagliato che sia, ci sbatte una voce che parla, scrive una propria/impropria lingua, con una grammatica anarchica, singolare, fatta di sottintese regole mai rispettate. Essa può e vuole comunicare, ma è solitaria, viscerale, musicale, matematica, si chiama delle volte azione-poesia e si impone posandosi, lieve, come una foglia. A noi può accadere solo di ascoltarla, malgrado noi stessi, malgrado il nostro rumoroso parlare, malgrado non ci sia più il silenzio, la fonte da cui proviene il mistero della parola… Io l’ho già non/definito così, il mio battito, tra i limiti di un ossimoro: l’ho sentito vagare tra le circonvoluzioni del Verbo del Silenzio”. Queste le dichiarazioni di Salvatore Schembari curatore della rassegna “Stazione Poesia, versi in transito”, diretta assieme, da quest’anno, a Giovanni Iemulo. Dichiarazioni che appaiono come un piccolo manifesto per introdurre subito l’originalità itinerante del fare poetico, che fa transitare di stazioni in stazioni la poesia, agitando e muovendo le parole, con libertà ed efficacia, più del fare pragmatico dei fatti, che per chi sa “veri o falsi che siano sono stupidi” (Gesualdo Bufalino). Si è dunque ripartiti dalla “stazione” della Fondazione Gesualdo Bufalino di Comiso, dopo aver transitato i versi delle donne alla “stazione” del suggestivo Palazzo Moncada di Caltanissetta lo scorso anno, nell’ambito di Miniera. Sonde d’arte.

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