Importante riconoscimento per la Rete Museale e Naturale Belicina, invitata a partecipare ad “ArtLab. Territori,Cultura, Innovazione”, il più importante appuntamento indipendente italiano dedicato all’innovazione delle politiche, dei programmi e delle pratiche culturali, promosso da Fondazione Fitzcarraldo e ANCI Nazionale. Sarà Giuseppe Maiorana, presidente dell’associazione che riunisce i siti museali, naturalistici, archeologici e della memoria della Valle del Belìce, a prendere parte alla tre giorni in programma dal 27 al 29 settembre a Bergamo, e nello specifico al focus tematico organizzato pergiovedì 28 settembre nella Sala Locatelli della Fondazione MIA, intitolato “Le reti e i sistemi territoriali nelle aree marginali e nei piccoli Comuni”, condotto da Damiano Aliprandi, responsabile Consulenza e Sviluppo della Fondazione Fitzcarraldo.
Per l’occasione il presidente della Rete Museale e Naturale Belicina, oltre a presentare eventi ed esperienze condotte in questi anni tra le province di Trapani, Agrigento e Palermo, dal network attivo a partire dal 2012, si confronterà con altri direttori e responsabili di Reti nazionali sui fattori che qualificano una rete o un sistema territoriale, su quali possono essere gli strumenti di supporto esterno per rafforzare tali processi o ancora come una rete territoriale possa rendere possibile al patrimonio culturale di svolgere un ruolo trainante rispetto all’economia locale.
Sono tante infatti le manifestazioni e le attività che la Rete Museale e Naturale Belicina organizza sul territorio, e le iniziative promosse per favorire la fruizione dei luoghi della cultura belicini. Si parte dalla promozione di documentari che propongano una chiave di lettura di ciò che ancora significa il terremoto nella Valle del Belìce a 55 anni dal sisma, come l’opera dal titolo “Le cose ritrovate”,della regista Chiara Bazzoli, passando per la pubblicazione del volume “Paesaggi del Belìce. Gli anni del prima e post-terremoto fino ai nostri giorni”, e l’organizzazione della prima edizione del Belìce ArtBook Festival. Inoltre nell’ultimo anno la Rete ha dato vita alMaster sul Fundraising per Arte e Cultura, e di recente, in occasione delle Giornate europee del Patrimonio, si è tenuto il Workshop sul tema “Collisioni, dialoghi e scambi tra arte, cultura ed educazione”. Senza dimenticare le partnership avviate in questi anni con le Accademie di Belle Arti di Palermo e Catania, Abadir (Accademia di Design e Comunicazione Visiva), La Rotta dei Fenici – Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa, e la realizzazione del tour tematico in diretta social “In Viaggio tra i Filari attraverso la Rete Museale e Naturale Belicina”, aprendo le porte anche all’itinerario esperienziale Del Saper Fare.
“L’esperienza portata avanti in questi anni dal direttivo della Rete Museale e Naturale Belicina, grazie alla collaborazione dei nostri soci istituzionali e privati – dice il presidente Giuseppe Maiorana – è stata sempre votata alla valorizzazione di un patrimonio sociale, culturale e produttivo finora forse sottovalutato nelle sue piene potenzialità. Partendo dal basso, ovvero dalla partecipazione delle comunità che compongono una realtà complessa come quella della Valle del Belìce, abbiamo cercato di applicare un modello virtuoso che declinasse in varie attività i molteplici aspetti che possono essere punti di forza di un territorio di confine, fatto di piccoli centri, per uno sviluppo che si posi su basi solide anche culturalmente parlando”.
“Ed in questo senso crediamo sia importante andare avanti sulla strada già tracciata, nel caso della Sicilia, da quelle realtà locali che, come la Rete Museale e Naturale Belicina, hanno saputo essere network di sensibilità diverse, rimanendo comunque connotati ed attaccati ad un aspetto identitario – continua Maiorana – Oggi prospettare nuove e non meglio specificate reti di musei comunali potrebbe rappresentare certamente un’opportunità, ma occorrerebbe evitare di farli confluire in un unico calderone a livello regionale. Servirebbe piuttosto fare squadra già a partire dal loro particolare, per dare vita ad un’offerta, culturale ed anche turistica, ancora più multiforme, attrattiva e autentica”.