martedì, Novembre 19, 2024
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Le cantine sociali di Marsala e Petrosino fermano la vendemmia

E CON I SINDACI GRILLO E ANASTASI CHIAMANO GLI AGRICOLTORI ALLA MOBILITAZIONE DI VENERDÌ. IL SOSTEGNO DEL VESCOVO GIURDANELLA

Si fermano le Cantine sociali di Marsala e Petrosino. Si ferma la vendemmia nei due importanti territori vitivinicoli della provincia. Venerdì prossimo, 22 settembre, le due comunità si raccolgono attorno al mondo agricolo per sottolineare assieme la gravità della situazione che mette a rischio non solo il settore di riferimento, ma tutto l’insieme economico e produttivo. È quanto è stato deciso, nella tarda serata di ieri, a seguito dell’incontro nella sede della Strada del Vino di Marsala, promosso dai sindaci Massimo Grillo e Giacomo Anastasi. Presenti rappresentanti delle Cantine sociali, del settore vitivinicolo e delle categorie sindacali, il tavolo operativo ha dato il suo ok a partecipare in massa alla manifestazione straordinaria LA NOTTE DEL VINO, in programma venerdì prossimo, 22 settembre, a Marsala. L’appuntamento è per le ore 16:30 in Piazza F. Pizzo, davanti la Fontana del Vino. Da qui, il corteo si snoderà fino a raggiungere Piazza della Repubblica, dove il vescovo Angelo Giurdanella farà sentire il suo sostegno a questa causa cruciale per il comparto agricolo. Già ad agosto, infatti, il vescovo della Diocesi di Mazara aveva manifestato il suo pensiero in una lettera aperta rivolta “a donne e uomini, figli amati di questa terra, che stanno soffrendo a causa della crisi che ha mostrato il settore vitivinicolo”. Da qui l’appello lanciato dai sindaci di Marsala e Petrosino per invitare calorosamente tutti i cittadini a partecipare attivamente a questa manifestazione di solidarietà: “Insieme vogliamo far giungere il nostro appello forte e chiaro al Governo Regionale e Nazionale, richiedendo misure immediate per sostenere il settore. Fermare la raccolta dell’uva in piena vendemmia è un fatto eccezionale per le Cantine Sociali, perché è eccezionale e drammatica la situazione dei nostri viticoltori. La nostra radicata tradizione e l’antica cultura del vino dei nostri territori devono continuare a vivere”.

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