Un altro femminicidio e questa volta purtroppo riguarda il nostro territorio.
Un altro pugno nello stomaco, al cuore, all’anima ma soprattutto alle coscienze di chi non può e non vuole accettare una realtà ormai divenuta tristemente quotidiana, proposta dalle cronache e dai talk show come qualcosa a cui sembra quasi non si possa porre un argine.
Giulia, Marisa, Yana e tante altre ed ora anche Marisa, 79 in Italia dall’inizio dell’anno, non solo solo nomi da ricordare oggi, sull’onda dell’emozione, per poi voltare pagina e dimenticarle , per elencare nuovi nomi, nuove vittime.
Vite spezzate da una brutalità inaccettabile, da amori malati, dal coraggio di avere detto no o peggio ancora di aver avuto la forza di denunciare.
Non può esistere nessuna giustificazione, attenuante o cavillo legale che consenta a chi si è reso protagonista di un abominio di non pagare o pagare a poco prezzo per le sue colpe.
Bisogna dire basta, occorrono vere tutele,vere misure di contrasto e la certezza della pena, non solo per i femminicidi ma anche per tutti i troppi casi di violenza.
Anche lo stupro è un omicidio perché uccide l’anima di chi lo subisce.
Non basta dire “denunciate” se poi alla denuncia non segue un’adeguata protezione, non è più tollerabile consentire ad una donna che ha ripetutamente denunciato quello che di lì a poco diventerà il suo carnefice, di rimanere sola, per poi ritrovarla cadavere dentro un sacco della spazzatura o nell’atrio di casa.
Femminicidi, stupri, non sono solo delitti contro le donne, sono delitti contro l’umanità.