lunedì, Novembre 25, 2024
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Carceri, dal Sappe adesione convinta alla proposta di un fondo per risarcire le vittime del reato con parte degli stipendi dei detenuti

Adesione convinta del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, alla proposta, rilanciata nei giorni scorsi dal Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, di creare un fondo per le vittime dei reati anche con il contributo di una parte dello stipendio dei detenuti che lavorano.

“Mi sembra una proposta assolutamente ragionevole: è giusto che chi ha commesso reati faccia fronte e si faccia carico delle conseguenze dei propri comportamenti criminali e delinquenziali alimentando con una parte del proprio stipendio di detenuti che lavorano un Fondo per le vittime dei reati”, commenta Donato Capece, segretario generale del SAPPE. “Ostellari ha assolutamente ragione: diritti sì, ma anche rispetto delle regole per chi sconta una pena in Italia. Ed ha altrettanta ragione quando parla di rivedere l’intero sistema dell’esecuzione della pena nella nostra Nazione: non passa infatti giorno che non si verificano aggressioni, incendi ed altri gravi eventi critici nei confronti della Polizia Penitenziaria che presta servizio nelle carceri per adulti e minori della Nazione: è ora di rivedere finalmente qualcosa, come il SAPPE invoca da mesi e mesi”.

In Italia, ad esempio, esistono figure istituzionali (talune anche lautamente retribuite con i soldi pubblici…) e associazionismo vario a tutela dei criminali, dei delinquenti e dei detenuti, sempre pronti a tutelarli. Ma non esiste nessun Garante nazionale, provinciale, cittadino per le vittime dei reati e per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine, segnatamente al Corpo di Polizia Penitenziaria, che vengono costantemente e quotidianamente feriti, offesi, aggrediti dai criminali in libertà e nelle carceri. Cosa si aspetta a introdurre, allora, anche una Autorità di garanzia e tutela delle persone oneste, offese e umiliate dai criminali e le vittime dei reati? Se in carcere si va ad ascoltare i detenuti e non gli agenti, se si è più sensibili verso i criminali che non i servitori dello Stato, mi sembra evidente che più di qualcuno ha perso di vista la differenza sostanziale tra vittime e carnefici…”, conclude Capece, che rinnova al Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari la disponibilità del SAPPE a cercare, insieme, soluzioni concrete per il Corpo di Polizia Penitenziaria e l’intero sistema carcere della Nazione.

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