Una tra le vendemmie più durature d’Italia, quella che sta iniziando in questi primi giorni di agosto. La vendemmia Doc Sicilia 2023 si prepara a chiudere un’annata segnata da un clima mutevole che ha, purtroppo, influenzato la resa produttiva. Si prevede infatti un calo del 35%, limitato solamente grazie allo straordinario e tempestivo lavoro dei viticoltori siciliani, che ha permesso alle piante di superare, senza grandissimi danni, in alcune aree gli effetti della peronospora prima e del caldo aggressivo di luglio dopo.“Questa è stata un’annata particolarmente complessa perché, già a partire dallo scorso autunno e inverno, si è lavorato in condizioni climatiche molto particolari che possiamo definire “poco siciliane”. – Afferma Antonio Rallo, Presidente del Consorzio – Piogge più frequenti e molto intense hanno coinvolto un contesto ambientale caratterizzato da un clima normalmente molto più secco. Le piogge primaverili ed estive sono state sicuramente utili per costituire riserve idriche nei terreni e nei bacini, una tutela aggiuntiva nella difesa delle piante dal grande caldo delle ultime settimane. La maturazione delle uve è in ritardo di circa una settimana. Il calo della produzione previsto è intorno al 35%, rimaniamo alquanto positivi per il livello qualitativo di quest’annata”.È appena iniziata la raccolta delle uve bianche, in particolare dei vitigni internazionali come Chardonnay e Pinot Grigio. Si proseguirà alla fine del mese con gli autoctoni simbolo dell’isola, tra cui Grillo e Nero D’Avola, varietà tra le più colpite dalla diminuzione della produzione. |
CONSORZIO DI TUTELA VINI DOC SICILIAIl Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia (siciliadoc.wine) prende vita nel 2012, con l’obiettivo promuovere i vini a DOC Sicilia, con azioni mirate alla crescita della visibilità di un marchio simbolo del Made in Italy, oltre a tutelare il prodotto con azioni di vigilanza a difesa del consumatore e dei produttori.Quasi 8.000 viticoltori e circa 500 imbottigliatori sono promotori della Denominazione di Origine Controllata, un riconoscimento utile a rappresentarli ma anche a valorizzare e salvaguardare la produzione vinicola dell’isola. La Sicilia è la più grande area vinicola biologica in Italia: rappresenta il 30% della superficie nazionale e con i suoi oltre 42mila ettari ha anche il primato tra le regioni che praticano una viticoltura sostenibile, assoggettata al disciplinare bio o a quello di produzione integrata. |