LAV: DISPOSIZIONI ASSURDE CHE DI FATTO TUTELANO SOLO GLI INTERESSI DEI VETTURINI. CHIEDIAMO CON SEMPRE PIU’ FORZA L’ABOLIZIONE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE DELLE CARROZZE TRAINATE DA CAVALLI
È stata pubblicata ieri, 11 luglio, l’ordinanza del Sindaco di Palermo che, almeno teoricamente, dovrebbe tutelare i cavalli nelle giornate di caldo e imporre delle limitazioni al servizio.
Le disposizioni consentono fino a otto ore lavorative al giorno e fissano il limite della temperatura a 37 gradi. In questo caso è previsto un divieto di circolazione dalle 12.30 alle 15.30, mentre in caso di allerta meteo 3, il divieto è esteso fino alle 16.00.
LAV è contraria a qualsiasi utilizzo degli animali non umani e ha una posizione abolizionista nei confronti delle carrozze.
“Non possiamo esimerci dall’esprimere incredulità e forte dissenso per il testo licenziato dal comune di Palermo, in alcuni punti addirittura grottesco – dichiara Nadia Zurlo, responsabile LAV Area Equidi. “Ad esempio, il provvedimento dispone che il peso del carico non potrà eccedere il doppio del peso dell’animale compreso di carrozza, passeggeri e vetturino. Viene spontaneo chiedersi come faranno gli organi di controllo a verificare questa condizione: forse verranno dotati di bilancia e obbligheranno le persone a farsi pesare? O, molto più probabilmente, faranno una valutazione a occhio e tutto continuerà come sempre, ovvero con carrozze cariche e cavalli che trainano molto più del doppio del loro peso?”
L’elemento di maggiore criticità risiede nella soglia massima della temperatura, in quanto i cavalli sono animali omeotermi di grande mole – la temperatura del loro corpo, cioè, tende a rimanere stazionaria – e hanno più difficoltà a disperdere calore rispetto agli animali di mole inferiore, in ragione di un rapporto superficie cutanea/massa corporea più svantaggioso.
Il limite della zona termoneutra, in cui l’animale mantiene la propria temperatura corporea, corrisponde a un attivo processo di termolisi – processo di dispersione del calore, che nel cavallo può essere sintetizzato in tre stadi:
· sopra i 20 °C inizia la perdita di calore per evaporazione (direttamente dalla superficie corporea e con gli atti respiratori)
· sopra i 25 °C perdita totale di calore, aumento del metabolismo basale, inizio della sudorazione;
· sopra i 30 °C vasodilatazione periferica massima (isolamento termico minimo del corpo), aumento della sudorazione.
La morte di parecchi cavalli a causa delle alte temperature è un’evidenza che deve imporre parametri maggiormente cautelativi ed effettive misure di tutela, quantomeno finché questi anacronistici servizi di trasporto non verranno aboliti.
Tra le disposizioni si legge anche che a bordo delle carrozze ci dovrà essere una scorta d’acqua non inferiore ai 10 litri per eventuali abbeverate d’emergenza e che dovranno essere previsti dei tempi di sosta nelle aree individuate a uso esclusivo dotate di una copertura realizzata con materiali idonei a proteggere gli animali dalla prolungata esposizione solare.
“Non sappiamo dove siano le aree di sosta dotate di queste fantomatiche coperture, visto che i cavalli di Palermo stazionano spesso e volentieri in pieno sole, come dimostrano alcune fotografie scattate dai volontari LAV qualche giorno fa. Oppure a ridosso di muri costretti in una stretta striscia d’ombra, un’oscena sfilata di sofferenza che non può più essere tollerata da una società civile. Chiediamo al Sindaco di abbassare la soglia della temperatura e di mettere in atto reali misure di prevenzione e di controllo, altrimenti in caso di morte o malore di uno o più cavalli adiremo le vie legali anche contro il Comune di Palermo” conclude Zurlo.