domenica, Novembre 24, 2024
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I semi di Demetra, presentato ad Aidone il primo progetto di comunità educante della terra della dea

La qualità del raccolto dipende dal terreno e dal tipo di seme che abbraccerà il suolo prima di germogliare. Non vale soltanto in agricoltura: è un principio che si applica nella realizzazione di ogni progetto.

Aidone, piccolo centro in provincia di Enna, con la Dea di Morgantina come patrona laica e un territorio costellato di tesori archeologici preziosissimi, è il terreno adatto per coltivare cultura e comunità. Meglio: comunità educante. Un concetto che oltrepassa l’idea di educazione perché coinvolge davvero tutti i soggetti di un territorio (istituzioni, terzo settore, realtà produttive, cittadini) nella costruzione di una rete partecipata e condivisa.

È questa la mission del progetto I semi di Demetra, presentato stamattina in conferenza stampa all‘Aula consiliare del Comune di Aidone.

Ideato dal circolo di Legambiente Piazza Armerina, capofila, e costruito sul concetto innovativo di “comunità patrimoniale”, secondo la Convenzione di Faro, il progetto è stato selezionato tra i 152 che, in tutta Italia, hanno superato la seconda fase del bando “Comunità educanti”, proposto dall’Impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Alla conferenza stampa sono intervenuti i rappresentanti di tutti i partner coinvolti nel progetto: Paola Donatella Di Vita, presidente Legambiente Piazza Armerina e responsabile del progetto,  Rori Restivo, presidente dell’Ecomuseo “I semi di Demetra”, Maria Calcagno, presidente dell’Archeoclub “Morgantina-Aidone”, Franco Colombo, presidente dell’Università del Tempo libero di Aidone, Alessandra Mirabella, vicesindaca di Aidone, Alessandra Messina, dirigente scolastica I.C. Falcone-Cascino, Liborio Calascibetta, direttore del Parco archeologico Morgantina-Villa del Casale, Vincenzo Bonasera, presidente regionale Uisp.

“L’approvazione di questo progetto – spiega la responsabile, Paola Donatella Di Vita, presidente Legambiente Piazza Armerina – dimostra come il Terzo settore costituisca, oggi più che mai, un’opportunità per il territorio, perché in grado di dialogare e progettare in ottica di sostenibilità. Si tratta di un progetto pensato e dedicato ad Aidone, un laboratorio territoriale che coinvolgerà la comunità in tutte le sue forme ed espressioni nella costruzione di un racconto collettivo. In questo senso il titolo del progetto è emblematico: i semi sono le azioni concrete e collettive, che permetteranno alla comunità di rigenerarsi”.

Dopo l’incontro con i giornalisti, subito al lavoro con l’archeologa Elisa Bonacini che ha tenuto il primo workshop dedicato alla formazione della comunità: La valorizzazione dei beni comuni: forme e strumenti dello storytelling digitale.La seconda sessione del workshop è stata aperta dall’intervento di Vanessa Pallucchi, portavoce nazionale del Forum del Terzo Settore.

IL PROGETTO

Laboratori, attività con le scuole per la valorizzazione della cultura collettiva, orale e immateriale di un territorio straordinariamente ricco di storia e suggestioni, conoscenza e tutela dell’ambiente.

Tutte iniziative che il progetto I semi di Demetra metterà in campo attraverso i partner coinvolti per fare della comunità di Aidone una “comunità educante”: i semi che verranno piantati sul territorio saranno innanzitutto quello della consapevolezza di un patrimonio (culturale, tradizionale, ambientale) assolutamente peculiare, una risorsa preziosa da valorizzare con il contributo di ogni singolo abitante. Un patrimonio che, essendo comune, verrà co-gestito attraverso la formazione, la sperimentazione, l’integrazione dei luoghi e delle azioni educative.

A essere coinvolte saranno in primis le famiglie attraverso i ragazzi ma anche laboratori rivolti ai genitori, che rinsaldino il legame con la scuola, con la collaborazione delle associazioni presenti nel territorio. I nuclei familiari saranno infatti coinvolti in attività e laboratori che riguarderanno anche il patrimonio naturale ed ambientale attraverso escursioni e percorsi a mappe.

Tra i laboratori è previsto quello di progettazione partecipata, con attività di riqualificazione degli spazi scolastici, per rendere la scuola un luogo sempre più accogliente e aperto al territorio coinvolgendo in prima persona gli studenti, e per favorire attività di aggregazione giovanile. Spazio anche alle attività estive o extrascolastiche, con protagonista la conoscenza del patrimonio culturale, architettonico, archeologico e ambientale.

Tutte attività partecipate che daranno vita a un “album di famiglia” collettivo: attraverso cartelloni, disegni, osservazioni, emozioni che serviranno a costruire la mappa di comunità.

LA MAPPA DI COMUNITÀ

Ispirata alle esperienze anglosassoni delle Parish map, la mappa di comunità si inserisce nel progetto più ampio di un ecomuseo: museo del tempo e dello spazio di un territorio. La finalità principale è la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio locale il coinvolgimento attivo della comunità locale.

Una carta geografica delle emozioni legate ai luoghi, dunque, e non necessariamente fissata su carta: potrà esserci spazio per altri materiali, come la stoffa o gli audiovisivi. O, chissà, perfino un murales.

IL PATTO DI COMUNITÀ

Una volta costruita la Mappa di comunità, la fase finale del progetto I semi di Demetra, sarà dare vita al Patto di comunità. Dopo il percorso descritto, tutti gli attori coinvolti si impegneranno a mettere a sistema le esperienze accumulate e le risorse del territorio.

Azioni comuni mirate soprattutto a prevenire e combattere la povertà educativa, la dispersione scolastica e il fallimento educativo di bambini e bambine, ragazzi e ragazze attraverso un approccio partecipativo, cooperativo e solidale.

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