LAV: SPORGEREMO DENUNCIA CHIEDENDO DI IDENTIFICARE EVENTUALI RESPONSABILI DI QUESTA TRAGICA VICENDA
Un cavallo è stato trovato morto all’alba di ieri in via Catania a Messina. L’animale giaceva in mezzo alla strada in un lago di sangue, una scena raccapricciante, che ha fatto il giro del web e che ha indignato l’intera popolazione.
Sono al vaglio degli inquirenti le immagini delle telecamere presenti nella zona: secondo quanto riportato dalla stampa locale, mostrerebbero il cavallo sbattere con violenza contro un cartellone pubblicitario, per poi cadere all’indietro e morire dissanguato.
“Non è la prima volta che accadono fatti simili: nell’aprile del 2011 un cavallo morì a seguito delle ferite riportate in uno scontro con auto parcheggiate dopo una corsa disperata. Saranno le indagini a stabilire le cause e le responsabilità di questo nuovo caso, ma il sospetto che il cavallo sia stato utilizzato in una corsa clandestina o in attività di allenamento funzionale alle gare illegali, è molto forte, viste le modalità del fatto e il contesto in cui si è verificato” dichiara Ciro Troiano, criminologo e responsabile Osservatorio Nazionale Zoomafia LAV.
A Messina, infatti, le corse clandestine di cavalli rappresentano una costante è diffusa illegalità che non sfugge al controllo della criminalità organizzata, come indagini e fatti di cronaca dimostrano.
“Lo diciamo da anni: nonostante la sua gravità e la sua pericolosità, questa attività criminale, tra le più aggressive della zoomafia, non suscita particolare interesse nel legislatore” continua Troiano. “La richiesta dell’inasprimento delle pene e le necessarie modifiche normative, come l’approvazione di una sanzione penale, sotto forma di delitto, per chi partecipa a qualsiasi titolo, anche in qualità di spettatore, alle corse clandestine, il divieto di circolazione di veicoli a trazione animale e quello di possedere cavalli, scuderie o attività inerenti all’ippica per i pregiudicati per reati a danno di animali, scommesse clandestine, gioco d’azzardo, associazione per delinquere e reati di mafia, restano lettera morta, ad esclusivo vantaggio delle bande criminali delle corse clandestine”.