I Carabinieri della Stazione di Misiliscemi hanno arrestato, in ottemperanza ad un’ordinanza di aggravamento emessa dal GIP del Tribunale di Trapani, un pregiudicato trapanese classe ’59, con la quale veniva sostituita l’attuale misura cautelare del divieto di dimora nei comuni di Trapani ed Erice con quella più afflittiva degli arresti domiciliari con dispositivo elettronico.
Il 64enne è stato arrestato nel marzo scorso, unitamente al figlio, nell’operazione Catito, eseguita dai Carabinieri di Trapani, in quanto coinvolto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, in un giro di spaccio di droga nel centro storico della città.
Dalle indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Erice e della Sezione Operativa della Compagnia di Trapani, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, la cessione della droga era gestita da un gruppo di spacciatori trapanesi ed extracomunitari che agivano, in concorso fra loro, negli stretti vicoli del centro cittadino durante l’intero arco della giornata, con un modus operandi ormai ben collaudato.
Parte dello stupefacente veniva invece periodicamente inviato sull’isola di Marettimo, utilizzando come copertura il locale commercio ambulante della frutta.
L’uomo a seguito dell’arresto avrebbe più volte violato la misura cautelare non rispettando il divieto di dimora come documentato dalle indagini degli operanti, pienamente condivise dall’Autorità Giudiziaria, che lo avrebbero più volte sorpreso al mercato ortofrutticolo.
All’esito delle formalità di rito l’uomo è stato tradotto presso la propria abitazione agli arresti domiciliari.