Presentati allo Iemest di Palermo i risultati degli “use case” realizzati dal Progetto 3DLab-Sicilia, un investimento da 4 milioni di euro
Una innovativa infrastruttura sostenibile di realtà virtuale che percorre strategicamente la Sicilia, da Palermo a Catania passando per Troina, in provincia di Enna, che candida la Sicilia a un ruolo primario nel campo delle applicazioni delle tecnologie di realtà virtuale e realtà aumentata. È uno dei risultati chiave del Progetto 3DLab-Sicilia che ha già consentito di validare le apparecchiature ed i servizi dell’infrastruttura con una serie di use case, che sono stati presentati ieri allo Iemest di Palermo (Istituto Euro-Mediterraneo di Scienza e Tecnologia), dove si è svolto il convegno “Innovazione 3D: nuove sfide per un futuro in realtà virtuale”. In linea con gli obiettivi della Smart Specialisation Strategy della Regione Siciliana, il progetto da quattro milioni di euro ha generato in tutto dieci applicazioni e prodotti sfruttabili ai fini della ricerca e per l’avanzamento scientifico, ma anche dal punto di vista commerciale, coinvolgendo settori che vanno dalla medicina al turismo, alla conservazione e manutenzione dei beni architettonici.
“Il Progetto 3DLab-Sicilia, finanziato dalla Regione Siciliana, – ha spiegato Daniela Puzzo, responsabile scientifico per l’Università di Catania – ha avuto come obiettivo quello di creare una infrastruttura sostenibile e di sviluppare dieci casi d’uso utilizzando tecniche innovative di visualizzazione in 3d. In particolare, abbiamo sviluppato tre casi d’uso in ambito biomedico che mirano alla diagnosi e alle terapie di patologie come demenza ed Alzheimer e all’analisi non invasiva della microcircolazione vascolare. Altri casi sono stati sviluppati in ambito turistico, altri in quello industriale. Questo grazie al lavoro di tre enti di ricerca, due università, cinque aziende e dei comuni che hanno messo a disposizione i loro beni culturali”.
“L’infrastruttura 3DLab – ha aggiunto Alessandro Dal Col, di Klain Robotics – si basa su tre centri, ognuno dei quali è dotato di una cave, un ambiente immersivo, che permette la visualizzazione dei risultati ottenuti nei progetti sviluppati nell’ambito della realtà virtuale. Si tratta di tecnologie che hanno un potenziale enorme per lo sviluppo di nuovi progetti e servizi basati sulla realtà virtuale. In particolare, in questa infrastruttura, è particolarmente prezioso il know how sviluppato all’interno dei progetti perché permette di dare capacità al territorio nello sviluppo di nuove progettualità”.
Sempre ieri, allo Iemest, che con l’Oasi Maria SS di Troina e Software Engineering a Catania costituisce questa infrastruttura unica nell’Isola, è stato possibile per tutti, indossando dei visori o all’interno della cave VR, fruire delle virtual experience sui casi di applicazione.
“All’interno dello Iemest è presente un dipartimento di scienze per l’innovazione e la tecnologia che si occupa di realtà virtuale aumentata ed estesa. Nel contesto di 3DLab, abbiamo reso possibile la visita virtuale di beni culturali mettendo su una pipeline che consente di partire da acquisizioni digitali per creare un modello tridimensionale che poi viene importato all’interno di un software di sviluppo. E tramite questo software riusciamo a fornire agli utenti la possibilità di usufruire dei beni culturali del nostro territorio”, ha detto Giosuè Lo Bosco, direttore del dipartimento.
Nel corso della giornata sono stati presentati 10 use case, a partire da quelli sviluppati in campo medico: ADnet, una tecnologia immersiva che aiuta nella diagnosi precoce dell’Alzheimer; CoReV-Lab, per la riabilitazione delle persone con demenza; e Simam, per l’analisi non invasiva della microcircolazione e una valutazione accurata dei processi terapeutici attraverso la visualizzazione 3D. Si è parlato di innovazione anche nel turismo e conservazione dei beni culturali, approfondendo altri quattro use case: Turismo 4.0, Unesco VR, BeeHive e Nairobi. All’utilizzo di tecnologie immersive nel turismo enogastronomico ha pensato VR Tasting, un innovativo percorso di degustazione dell’olio in realtà virtuale realizzato da Terra Surti.
Di grande rilevanza anche l’applicazione Monrad, che sfrutta il tracciamento delle radiazioni cosmiche per monitorare la stabilità statica di edifici. In ambito industriale, infine, Virtual Customer Care crea un sistema di assistenza da remoto alla clientela sulle vending machine, per ridurre al minimo il tempo di fermo macchina.
Il Progetto 3DLab-Sicilia, finanziato dalla Regione Siciliana, è coordinato da Klain Robotics e vede coinvolti 10 partner tra cui le due Università di Catania e Palermo, 3 enti di ricerca (Iemest, Irccs Oasi Maria SS. e Parco Scientifico e Tecnologico della Sicilia) e 5 aziende (Klain Robotics, Adamo, Behaviour Labs, Oranfresh, Software Engineering Italia).