Convegno Regionale – Messina, Università degli Studi di Messina
All’interno di 387 centri di ascolto diffusi nel territorio siciliano composto da 1.797 parrocchie in 18 diocesi, nelle 9 province, i volontari della Caritas hanno incontrato 29.000 persone; 35.650 gli interventi. Per la maggior parte hanno riguardato aiuti materiali, innanzitutto alimentari, ma anche la casa o la salute, la consulenza legale, il supporto socio-educativo, l’aiuto nell’orientamento al lavoro e/o alla formazione.
Sono alcuni dei dati contenuti nel Report 2022 di Caritas Sicilia presentati nel corso dell’appuntamento su “Inclusione sociale e povertà” organizzato dalla Conferenza episcopale siciliana con il patrocinio dell’Assemblea regionale siciliana che si è svolto mercoledì 14 giugno presso l’Università degli Studi di Messina. Un confronto a tre voci che testimonia come la questione riguardi tutti e abbia una dimensione anche politica e culturale. Perché i Siciliani fanno fatica: continuano a pagare il prezzo della crisi economica post Covid e lo scotto di un diffuso disagio sociale reso più pungente dalle scarse nascite e dall’emigrazione giovanile.
A leggere dati e percentuali, la Caritas rivela che “le famiglie continuano a chiedere aiuto per far quadrare il precario bilancio familiare, malgrado le varie forme di sostegno al reddito”.
Se i dati venissero confrontati con quelli del precedente Report, si potrebbe pensare a un miglioramento: lo scorso rapporto sintetizza gli interventi dei due anni “speciali” del Covid – quindi 2020 e 2021 – che avevano registrato un’impennata straordinaria. Questo miglioramento in rapporto ai tempi di emergenza Coronavirus è una sorta di “falso positivo”: oggi, con il ritorno ad una certa normalità, confrontando i dati con quelli del 2019, quindi dalla “quotidianità” precedente e quella che si sta lentamente ritrovando, si registra un aumento di quasi il 100%.