Ritorna dal 12 al 14 giugno a Palermo, al cinema Rouge et Noir, Altre Rive – Festival Cinematografico Interculturale, la rassegna che porta in Sicilia il meglio dei film delle ultime edizioni della Berlinale e di altri rinomati festival.
Promosso dall’Ambasciata di Germania con la curatela di Carlo Chatrian, direttore artistico del Festival internazionale del cinema di Berlino, Vincenzo Bugno, direttore del World Cinema Fund, e Heidi Sciacchitano, direttrice del Goethe-Institut Palermo, e organizzato da Sudtitles, Altre Rive è un festival di cinema che unisce la creatività europea, nordafricana e mediorientale, mettendo in dialogo registi europei e mediterranei.
Con tre giorni di proiezioni di film, molti dei quali in anteprima nazionale, e incontri con i protagonisti del cinema contemporaneo e tanti ospiti istituzionali, la rassegna vuole essere un evento a promozione della cultura e di valori importanti come la diversità, la tolleranza, il dialogo interculturale e l’inclusione.
Tra le presenze di questa seconda edizione è attesissima ad Altre Rive, Margarethe von Trotta, regista, attrice e sceneggiatrice, a cui è dedicata la prima giornata del festival: un omaggio a un’assoluta protagonista del Nuovo Cinema Tedesco degli anni ‘70, e ad una donna tra le più influenti della cultura contemporanea, il cui talento è stato legittimato dall’amore del pubblico e da numerosi riconoscimenti alla carriera – l’OCIC Award ad Honorem al Festival di Berlino del 1983, il Premio speciale per il 40° Anniversario della Repubblica Federale di Germania nel 1989, il premio Federico Fellini 2010 per l’eccellenza artistica al Bif&st di Bari- oltre agli innumerevoli premi e nomination per la produzione filmica: quattro Golden Globe, due David di Donatello, Il Golden Camera tedesco, Il Leone d’oro, Il Chicago International Film Festival, il Montreal Film Festival, Il Valladolid Film Festival European film award, Il Lola dell’Accademia cinematografica tedesca, Il Gran premio del Festival di Creteil.
Altre Rive è sostenuto dall’Ambasciata di Germania, Goethe-Institut e World Cinema Fund; con la collaborazione del Festival Cinematografico Internazionale di Berlino, della Società delle Letterate e del cinema Rouge et Noir di Palermo, il supporto di Flixbus e il patrocinio della Città di Palermo.
PROGRAMMA
Il festival si apre lunedì 12 giugno alle 17.00 al cinema Rouge Noir con la proiezione di Margarethe von Trotta – Zeit der Frauen, l‘esemplare documentario di Peter Altmann e Cuini Amelio Ortiz che attraversa la lunga carriera artistica della grande regista tedesca, tra sequenze tratte dai suoi capolavori, interviste e narrazioni di vita. Il film in anteprima nazionale sarà presentato da Pina Mandolfo regista e scrittrice e da Cuini Amelio Ortiz, regista del film, alla presenza di Margarethe von Trotta Amelio Ortiz.
L’apertura ufficiale di Altre Rive 2023 è in programma a partire dalle 20.30 con una cerimonia alla presenza dell’Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania a Roma, Viktor Elbling, il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla e i tre direttori artistici del festival: Carlo Chatrian, Vincenzo Bugno e Heidi Sciacchitano.
Nel corso della serata moderata da Gian Mauro Costa, Direttore artistico del Cinema Rouge et Noir, Margarethe von Trotta sarà nominata socia onoraria della prestigiosa Società Italiana delle letterate, dalla presidente Elvira Federici e da Pina Mandolfo, socia fondatrice: un nuovo tributo di stima all’artista tedesca già insignita della cittadinanza onoraria della città di Palermo nel 2015.
A seguire alle 21.00 Margarethe von Trotta sarà ancora protagonista con la sua ultima opera Ingeborg Bachmann-Journey into Desert, recente successo alla 73esima Berlinale, in anteprima siciliana. Il film, che sarà introdotto da Carlo Chatrian, è un’altra esplorazione di una grande figura femminile che il suo cinema celebra sin dalle prime opere come Schwestern oder Die Balance des Glücks (1978) Das zweite Erwachen der Christa Klages (1979), e Die bleierne Zeit (1981) – che le valse, prima donna nella storia, il prestigioso Leone d’oro- fino ai più recenti ritratti di Rosa Luxemburg, Hanna Arendt e Hildegard von Bingen. La regista ritorna oggi con un nuovo personaggio femminile, la scrittrice Ingerbog Bachmann, indagandone con sottile maestria il rapporto tormentato con Max Frisch.
Martedì 13 giugno sarà Vincenzo Bugno, Direttore del World Cinema Fund, a presentare i due nuovi film in cartellone, entrambi in anteprima nazionale.
Alle 18.00 Adentro mío estoy bailando (The Klezmer Project), di Leandro Koch e Paloma Schachmann, GWFF Award per la migliore opera prima alla Berlinale 2023. Il film è un road movie ibrido e stratificato, che racconta la storia di un cameraman che si innamora di una clarinettista di musica klezmer e per avvicinarla si inventa la realizzazione di un documentario sulla tradizione musicale aschenazita. Le finte riprese portano i due in viaggio attraverso l’Europa orientale, alla ricerca di melodie klezmer perdute, conservate dagli zingari rom che vivevano con gli ebrei prima della Seconda guerra mondiale.
Un viaggio che attraverso la forma docu-fiction musicale conduce lo spettatore da Buenos Aires sino alle frontiere dell’Ucraina, della Romania e della Moldavia alla ricerca di un patrimonio culturale che rischia di scomparire.
Alle 21.00 sarà la volta di Sira, di Apolline Traoré regista, vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti che ancora una volta ha confermato il suo talento nell’ultima Berlinale vincendo con questo lungometraggio il Premio del pubblico nella sezione Panorama. L’opera è un dramma toccante con una protagonista femminile ispiratrice: la giovane nomade Fulani di nome Sira che rifiuta di arrendersi al suo destino dopo un brutale attacco, e prende posizione contro il terrore islamista. Ambientato nel Sahel, una zona di guerra dove vige la legge del più forte e in cui il dominio è esercitato unicamente dagli uomini che dispongono del maggior numero di armi, mezzi di trasporto e telefoni cellulari, il film di Apolline Traoré racconta la storia avvincente, a tratti esplosiva come in un action movie americano, di una lotta per la sopravvivenza in cui il velo femminile diventa uno strumento di resistenza: un contrappunto femminista all’attuale cronaca della regione; un inno al coraggio di una condottiera, avvolta in stoffe variopinte, che non si arrende al proprio destino, ma infonde il desiderio di vivere e prendere posizione, portando la luce nell’esistenza di un gruppo di donne.
Mercoledì 14 giugno Altre Rive 2023 chiude con altre due proiezioni introdotte da Heidi Sciacchitano che arrivano al festival dall’ultima Mostra di Venezia.
Alle 18.00 Dirty Difficult Dangerous del regista franco/libanese Wissam Charaf presentato in apertura alle Giornate degli Autori, che racconta una romantica storia d’amore impossibile tra Mehdia, collaboratrice domestica etiope, e Ahmed, rifugiato siriano; due angeli perduti” che avvertono con veemenza la loro condizione di emarginati, di individui subalterni vessati da una società decadente e ostile all’accoglienza, di vittime vampirizzate dalla borghesia libanese, pericolosamente dimentica del proprio passato. Quando l’unica via d’uscita da una condizione tanto opprimente sembra ormai essere una fuga difficilmente realizzabile, una fortunata coincidenza del caso offrirà loro la possibilità di lasciarsi tutto alle spalle. Ed è così che laddove vige una realtà cupa e irredimibile, si innesta nel racconto, con aggraziato equilibrio, una controstoria di matrice fantasiosa capace di ridisegnare il mondo in una maniera più giusta.
Dirty, Difficult, Dangerous è un film sul credere, un atto all’apparenza velleitario e invece radicalmente operoso: credere contro ogni probabilità di poter essere la vincitrice di un quiz a premi condotto in maniera non troppo trasparente; credere nel fare comunità, a dispetto della propaganda di una politica che semina discordia e divisione senza assumersi la responsabilità dei problemi socioeconomici e culturali che affliggono la contemporaneità.
Alle 21.00 Altre Rive porta ancora una volta sul suo schermo una figura femminile quella di Princess, secondo lungometraggio di Roberto De Paolis presentato alla sezione Orizzonti, la cui protagonista è una giovane clandestina nigeriana che vende il proprio corpo ai margini di una grande città. Una diciannovenne vitale, impetuosa e risoluta che come un’amazzone, si aggira nei meandri di un parco a caccia di potenziali clienti, condividendo i momenti di pausa e un alloggio suburbano con un gruppo di amiche. Al suo passaggio la selva oscura e insidiosa si trasforma in un bosco incantato in cui oltre a lavorare, le è possibile trovare rifugio, lenire i suoi traumi e fare degli incontri singolari come quello con Corrado, un uomo gentile che sembra offrirle una nuova prospettiva. Ma la sua vulnerabilità le permetterà di raggiungere davvero un orizzonte poetico e favolistico? E, soprattutto, è questo ciò di cui Princess ha davvero bisogno?
Con questo film Roberto De Paolis riesce a orchestrare un duplice movimento, mirabilmente compenetrato, tra lo spazio filmico e la narrazione. Il bosco e le lingue parlate (l’italiano, l’inglese e un pidgin english al contempo armonico e dissonante come la poesia slam) diventano infatti una sorta di enclave, spaziale e linguistica, all’interno della quale le manifestazioni preverbali hanno cruciale, indiscusso diritto di cittadinanza. Princess e Corrado sono due “cuori puri” il cui punto di vista tende talvolta a incontrarsi, così come si fonde quello del regista e delle ragazze nigeriane, vere vittime di tratta e co-autrici a tutti gli effetti della sceneggiatura.
Altre Rive aderisce all’iniziativa Cinema in Festa 2023 con biglietto a 3,50 euro.