“Cinque anni sono pochi per un partito che aspira a tirare fuori dai forzieri e mettere a frutto tre millenni di civiltà siciliana”. Comincia così il documento titolato “Dal Primo Congresso di Siciliani Liberi alla conquista della libertà” e prodotto dal Segretario politico del partito Siciliani Liberi, Ciro Lomonte, in occasione del V anniversario del primo Congresso del partito, durante il quale vennero democraticamente eletti il primo Segretario politico (lo stesso Lomonte, poi confermato nel successivo congresso del 2021), la prima Assemblea Nazionale (con, al suo interno, la prima Direzione Nazionale) e il primo organismo di Coordinamento della sezione giovanile, che adesso si chiama Giuvintú Siciliana Lìbira.
Il documento si sofferma sulla realtà attuale: “Il neo liberismo dei pupari della globalizzazione è una tragedia. La desertificazione della Sicilia – un vero e proprio genocidio, praticato con l’emigrazione forzata dei nostri conterranei e con l’inverno demografico – lo hanno causato il calvinismo usuraio e l’illuminismo esoterico, quelle due correnti che ispirano e guidano l’Unione Europea odierna. Non sono forze laiche, casomai sono laiciste. In realtà molti dei loro seguaci adorano divinità sotterranee. Per questo la nostra è una battaglia di civiltà, che difende anche la vita degli altri popoli e la loro identità. La nostra indipendenza economica sarà frutto del risveglio delle nostre coscienze”.
Particolare attenzione per il futuro del partito e della Sicilia viene posta sui giovani: “È tra di loro che cerchiamo i nuovi leader, i giovani talenti che potranno essere i futuri responsabili del partito e costituire la nuova classe dirigente delle istituzioni, chiamata a guidare la Sicilia alla rinascita. Non piccoli Machiavelli arrivisti, presuntuosi e arroganti. Persone preparate, generose, ricche di ideali e di soluzioni nuove. Chi è giovane dentro cerca maestri, non si stanca mai di imparare. C’è un lavoro immenso da fare partendo proprio da sguardi puliti, da giovani ribelli che hanno il fuoco dentro. Questi ragazzi dovranno comporre romanzi che descrivano l’anima autentica del nostro popolo. Dovranno riscrivere l’inno della Sicilia. Dovranno riscriverne i manuali di storia. Il loro destino è fare la storia con le loro vite. A questo servono la Scuola di Formazione Politica e tutte le altre iniziative di Siciliani Liberi”.
“A chi ci rivolgiamo – continua il documento – in questo nostro impegno per garantire un futuro all’Isola più bella del mondo? Innanzitutto a quel 60% di astenuti tra cui si annoverano una miriade di persone oneste. I partiti italiani approfittano da tempo della delusione di questi cittadini, preferiscono che loro non intervengano al momento di votare. Noi invece vogliamo dare nuove speranze a persone giustamente sfiduciate”.
La parte finale guarda alla realtà mondiale: “E’ in atto un processo di demolizione degli equilibri internazionali nati negli ultimi duecento anni. È in corso una subdola guerra planetaria, che si combatte con armi sofisticate, cercando di cambiare la testa alle persone per poterle dominare meglio. Ma esiste anche una maggioranza silenziosa che resiste e potrebbe avere la meglio. Il nostro lavoro mira ad offrire un programma di governo che valorizzi tutte le potenzialità della nostra Terra. Famiglia, educazione, sanità, lavoro, innovazione, urbanistica, ambiente. Non generiche riforme. Siamo convinti che fra poco sarà necessario rimboccarsi le maniche per ricostruire la nostra Sicilia”.