venerdì, Novembre 22, 2024
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Nucleo Tutela Patrimonio Culturale Palermo: presentano il bilancio dell’attività operativa del 2022

I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Palermo presentano il consuntivo dell’attività operativa del 2022. Recuperati 1157 reperti di interesse storico, 2 persone arrestate e 50 le persone denunciate, oltre 450 controlli preventivi eseguiti.

Le attività condotte nel 2022 dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale in Sicilia hanno visto impegnati i militari del Nucleo di Palermo e della dipendente Sezione di Siracusa in molteplici ambiti d’intervento, con particolare attenzione al traffico illecito di beni archeologici e ai furti di beni culturali.

Nel 2022, il contrasto al traffico illecito di beni archeologici ha registrato importanti successi che hanno permesso il recupero di oltre 900 reperti archeologici.

In tema di furti di beni culturali nel 2022, si registra un decremento, infatti sono stati denunciati 14 furti a fronte dei 20 dell’anno precedente. I più colpiti sono stati i luoghi di culto (4); le biblioteche (4); i luoghi privati (3); i luoghi espositivi pubblici (2) ed i musei (1): nel caso specifico di musei e biblioteche, gli ammanchi sono emersi a seguito di controlli inventariali e, pertanto, sono riferibili a reati commessi negli anni precedenti.

La strategia di intervento del Nucleo si è articolata lungo due direttrici fondamentali: l’attività di prevenzione, rappresentata dalle molteplici attività ispettive, e l’azione di contrasto, sviluppata attraverso le indagini di polizia giudiziaria.

Nel corso del 2022, l’attività di prevenzione ha certificato l’esecuzione di 456 controlli finalizzati alla sicurezza dei luoghi della cultura, quali musei, archivi, biblioteche ed aree archeologiche e/o tutelate da vincoli paesaggistici. Le verifiche hanno altresì riguardato gli esercizi commerciali di settore, con numerosi controlli amministrativi presso mercatini, fiere ed antiquari che rivestono un ruolo fondamentale per contrastare la ricettazione di beni rubati. Infatti, i dati acquisiti vengono successivamente incrociati con quelli presenti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, la più grande banca dati di opere d’arte rubate al mondo.  

Altrettanto incisiva è stata l’azione di contrasto, svolta attraverso indagini di polizia giudiziaria, d’iniziativa o su delega dell’Autorità Giudiziaria, finalizzate al recupero dei beni culturali trafugati e all’individuazione dei sodalizi criminali operanti nel settore. Nel 2022, sono state arrestate 2 persone e 50 deferite in stato di libertà per diversi reati (prevalentemente furto, ricettazione e contraffazione di opere d’arte) e sono stati sequestrati beni culturali illecitamente sottratti per oltre sette milioni di euro, con l’esecuzione di 40 perquisizioni.

I beni recuperati sono stati riconsegnati a musei, chiese e soprintendenze competenti per territorio, allo scopo di garantirne la pubblica fruizione.

I risultati conseguiti sono dettagliatamente esposti nelle seguenti tabelle.

QUADRO DI SINTESI DELL’ATTIVITÀ PREVENTIVA

Di seguito si riportano, suddivisi per settore d’intervento, i controlli effettuati nel 2022 per il cui conseguimento il Nucleo TPC di Palermo e la Sezione di Siracusa hanno operato in piena sinergia con tutti i Reparti dell’Arma territoriale della Sicilia, i Nuclei Elicotteri Carabinieri di Palermo e Catania ed il Nucleo Carabinieri Subacquei di Messina, oltre alle competenti Soprintendenze:

Verifiche alla sicurezza di musei, biblioteche e archivi45
Controlli nelle aree archeologiche145
Controlli alle aree tutelate da vincoli paesaggistici/monumentali161
Controlli presso esercizi antiquariali, mercati e fieri antiquariali105
TOTALE456

QUADRO DI SINTESI DELL’AZIONE DI CONTRASTO

Beni recuperati2081
Beni archeologici924
  
Beni antiquariali1157
Valore economico dei beni recuperati€ 7.837.100,00
Falsi sequestrati4
Valore economico falsi sequestrati€ 3.500,00
Persone arrestate in flagranza di reato 2
Persone denunciate all’A.G.50
Perquisizioni40
Tipologia dei reati perseguiti 
Furto5
Ricettazione28
Scavo clandestino2
Contraffazione opere d’arte4
Reati in danno del paesaggio8
Altri reati29

OPERAZIONI DI RILIEVO

Tra le operazioni più significative, si evidenziano:

  • Lentini (SR): il sequestro preventivo, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Siracusa, di un’area di ettari 76, sottoposta a vincolo archeologico-paesaggistico, a seguito di indagini finalizzate al contrasto di reati in danno del patrimonio archeologico-paesaggistico, condotte dalla dipendente Sezione unitamente alla locale Stazione Carabinieri;
  • Noto (SR): il sequestro di 92 preziosi reperti archeologici (teste marmoree e fittili, mosaici, guttus, oinochoe, unguentari, vasi, piatti, crateri, lekythos, anfore, skyphos, kantaros) di epoca greco-romana (VI sec. a.C. – III sec. d.C.), a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa e condotte dal Nucleo Carabinieri TPC di Palermo, unitamente alla dipendente Sezione di Siracusa e alla locale Compagnia Carabinieri;
  • Palermo: il sequestro di un dipinto, olio su tela, raffigurante “Nobiluomo”, epoca XVIII sec., messo in vendita su sito web case d’asta. A seguito di controlli di siti dedicati all’E-Commerce, il dipinto veniva individuato e le successive verifiche presso la Banca Dati dei Beni Culturali Illecitamente Sottratti confermavano l’illecita provenienza dell’opera, asportata a Palermo nel 1991. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo sono state condotte dal Nucleo Carabinieri TPC di Palermo, unitamente al locale Comando Provinciale Carabinieri;
  • Noto (SR): il sequestro di due preziosissimi paliotti in marmo policromi, epoca XVIII sec., individuati a seguito di indagini relative alla illecita detenzione di beni archeologici. Le successive verifiche presso la Banca Dati dei Beni Culturali Illecitamente Sottratti confermavano l’illecita provenienza dei preziosi manufatti, asportati nel 2013 da una chiesa della Campania. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa sono state condotte dal Nucleo Carabinieri TPC di Palermo, unitamente alla dipendente Sezione di Siracusa ed alla locale Compagnia Carabinieri;
  • Piazza Armerina (EN): il sequestro di 27 monete (4 in argento e 23 in bronzo) di epoca greco romana e medioevale, individuate in vendita su siti web dediti all’e-commerce. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Enna e sono state condotte dal Nucleo Carabinieri TPC di Palermo, unitamente al locale Comando Stazione Carabinieri.

Infine si segnala che, nel corso del 2022, il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Palermo ha restituito:

  1. alla Biblioteca Lucchesiana di Agrigento, tre preziosissimi manoscritti:
  2. Sallustio, “Bellum Catilinarium et Bellum Lugurthium”, miniato su pergamena, Firenze 1440 – 1450;
  3. Pseudo-Cicerone, “Ars Nova”, su pergamena firmato da Bonaccorso da Pesaro, Firenze 1435.

I due volumi, rari e di pregio, individuati in vendita presso una internazionale casa d’aste, venivano restituiti a seguito di articolata diplomazia culturale coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento e condotta dal Reparto Operativo Carabinieri TPC –  Cooperazione Internazionale di Roma:

Dizionario siciliano italiano latino del P. Michele Del Bono della Compagnia di Gesù, dedicato al Sig. Principe di Campo Fiorito”. Il prezioso volume individuato in vendita su sito web, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Agrigento e condotte unitamente alla Compagnia Carabinieri di Canicattì.

al Conservatorio musicale “Alessandro Scarlatti” di Palermo, un prezioso violino “Giuseppe Rocca” del 1861. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo, sono state condotte dal Nucleo Carabinieri TPC di Palermo e dall’Arma territoriale, a seguito della denuncia di furto presentata nel 2012:

all’Archivio storico della Diocesi di Mazara del Vallo (TP) sono stati restituiti 5.000 documenti (manoscritti, opuscoli, rolli), di epoca compresa tra il 1400 e 1800. La restituzione è avvenuta a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala e condotte, a seguito di segnalazione della Curia, dal Nucleo Carabinieri TPC di Palermo e dalla locale Compagnia Carabinieri:

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