Solo il 30 per cento degli invasi gestiti dalla Regione è in esercizio, individuare opere e provvedimenti urgenti
“Domani si terrà la riunione della cabina di regia sull’emergenza idrica, presieduta dal Vicepremier e ministro Matteo Salvini che, con l’operosità che lo contraddistingue, ha già richiesto le priorità regionali, nonché messo a disposizione i primi 50 milioni di euro. Ho già avuto modo di evidenziare al ministro il quadro critico in cui versano le reti e le infrastrutture idriche in Sicilia, e questa è l’occasione per agire sulle situazioni più urgenti. Solo il 30 per cento degli invasi gestiti dalla Regione è, infatti, in esercizio. Su 26 invasi, tre risultano fuori esercizio, Gibbesi (Licata), Comunelli (Caltanissetta) e Pasquasia (Enna), cinque sono sottoposti a limitazioni per ragioni di sicurezza e ben dieci attendono il collaudo, con cantieri aperti dal 1998 o “prime pietre” poste nel lontano 1989, come nei casi di Cannamasca, in provincia di Agrigento e Pietrarossa, in provincia di Enna.
Per questo si deve procedere con passo spedito per trovare soluzioni, anche a breve termine, per gli agricoltori, i cittadini e le aziende, che non possono attendere ancora per avere ciò che gli spetta di diritto. Le maggiori criticità si registrano nel territorio agrigentino, in primis per la diga Gibbesi, eterna incompiuta da trenta anni, nel trapanese, per la diga Trinità, nonché a Siracusa, per l’invaso Biviere, tutti casi in cui gli agricoltori attendono risposte da decenni.
Il governo regionale e il tavolo tecnico permanente istituito in materia devono individuare le opere da finanziare, collaudare e progettare e assumere tutti i provvedimenti necessari, inclusa la nomina di commissari ad acta, per sbloccare una situazione che si trascina da troppi anni”.
Così in una nota Annalisa Tardino deputata al Parlamento europeo e commissario della Lega Sicilia per Salvini Premier