lunedì, Novembre 25, 2024
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Faraone: Salvini punti all’alta velocità che al Ponte sullo Stretto

“Ieri Salvini è saltato su una macchina del tempo e si è ritrovato non più nella sua Lombardia, ma in Sicilia, indietro di trent’anni. Un po’ come Benigni e Troisi nella scena del film “Non ci resta che piangere” spiegavano a Leonardo Da Vinci, nel 1492, come costruire un treno ed i suoi binari, lui è venuto a dare il via ai lavori per il raddoppio dei binari sulla tratta da Taormina a Fiumefreddo e a spiegarci “l’alta velocità” in salsa sicula.

Trent’anni fa Salvini in Lombardia, e in grossa parte delle regioni d’Italia, viaggiava alla stessa velocità che avranno i treni in Sicilia quando i lavori che ieri hanno preso il via, saranno terminati. Nel frattempo, in questi decenni, nella sua regione e in grossissima parte del Paese sfrecciano i frecciarossa e sono in esercizio o in costruzione le linee ad alta velocità.

Gli interventi presentati ieri ridurranno di circa 30 minuti i tempi del viaggio tra Catania e Messina. Ottimo per carità. In generale gli investimenti previsti sulle tratte ferroviarie in Sicilia sono rilevanti, pari a circa 21 miliardi. Ma alla conclusione dei lavori, fra qualche anno, sulla Palermo/Catania/Messina, avremo semplicemente normali linee a media velocità e doppio binario, proprio come trent’anni fa nella Lombardia di Salvini.

Ma ciò che è peggio è che ieri, alla parata per dare il via ai lavori, non c’era solo Salvini ma gran parte della classe dirigente istituzionale siciliana, con in testa il presidente della Regione, Renato Schifani.

Avevano la stessa faccia, lo stesso stupore, di Adriano Celentano in “Bingo Bongo” quando dalla giungla veniva trascinato nel mondo degli umani e della tecnologia.

Migliorare la percorrenza tra Palermo e Catania (220 km) e ridurre la durata del viaggio da tre a due ore va bene, per carità, ma perché dobbiamo accettare che tratte simili, “nel continente”, si percorrano in meno di un’ora? Pensate alla Roma/Napoli, 216 km in 56 minuti.

Si viaggia con l’alta velocità nel resto d’Italia già da decenni e con decenni di ritardo si propone alla Sicilia di accontentarsi della “media velocità”, che si realizzerà tra l’altro tra qualche anno.

La Sicilia ha diritto al Ponte sullo Stretto e alle linee ferroviarie ad Alta Velocità, esattamente come nel resto del Paese. Niente di più, niente di meno”.

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