Il commissario della Città metropolitana di Catania, Piero Mattei, ha incontrato questo pomeriggio le sigle sindacali per un confronto sulla bozza di atto costitutivo e di statuto della nuova Azienda speciale che dovrà nascere per l’esecuzione dei servizi pubblici essenziali per conto dell’ente metropolitano. Una riunione che si è tenuta negli uffici di via Nuovaluce alla presenza del segretario generale Mario Trombetta, del direttore generale Giuseppe Galizia e del ragioniere generale Francesco Schiliro, durante la quale i sindacati presenti hanno espresso alcuni dubbi in relazione agli step che dovranno essere seguiti nei prossimi giorni e chiesto modifiche nei testi già approvati dal commissario. “Rivolgiamo, ancora una volta, il nostro grazie a Mattei per essere stato di parola ed averci convocato tempestivamente, dandoci i necessari chiarimenti. In queste ore avremo modo di produrre le indispensabili osservazioni che riteniamo di applicare sia allo statuto, che all’atto costitutivo, così da poter mettere immediatamente nelle condizioni il commissario di richiedere ai revisori dei conti di Città metropolitana il parere dovuto sulla delibera da sottoporre all’approvazione del commissario con funzione di Consiglio metropolitano – spiega per la Ugl il reggente della federazione Igiene ambientale Giuseppe D’Amico. Solo dopo questo importante passaggio la Regione siciliana provvederà alla nomina ed all’invio del commissario ad acta, mentre successivamente si procederà con l’atto notarile per la costituzione e l’avvio della nuova Azienda speciale. Su questo percorso siamo pienamente d’accordo e stiamo cercando di operare speditamente per riuscire a completare le procedure entro il 15 maggio quando scadrà l’esercizio provvisorio di Pubbliservizi. Dal commissario Mattei abbiamo ricevuto rassicurazioni sulla salvaguardia di tutto il personale, motivo per cui responsabilmente continueremo a collaborare anche per limare gli aspetti peculiari dei documenti costitutivi prevedendo per “Servizi Città Metropolitana di Catania” tutte le prestazioni utili anche ad ottenere un ampliamento degli affidamenti. Ciò che auspichiamo – dice infine D’Amico – è un abbassamento dei toni da parte di tutti, perché qualsiasi tentativo di disinformazione o intervento fuori luogo può contribuire a complicare queste fasi delicate in cui bisogna salvare il futuro di 333 lavoratori.”