“Bullizzato per le mie origini popolari. Siano gli acesi a scegliere il candidato”.
“Il centrodestra è nel caos, siano gli elettori a scegliere il candidato sindaco”. È questa la proposta lanciata stamani da Gianluca Cannavò nel corso dell’annunciata e attesa conferenza stampa indetta nella sede di piazza Garibaldi ad Acireale. “E’ bene chiarire alcune cose ai cittadini acesi – spiega Cannavò – Ci sono nomi di cui si discute da settimane in città. E sono Nino Garozzo, Salvatore Messina, Enzo Carbonaro, Nino Nicotra, Maria Castiglione, tutte persone amiche, che rispetto dal punto di vista personale, ed ognuna legittimata a chiedere di poter amministrare Acireale. Ma questa città ha bisogno di un momento di pacificazione e del contributo di tutti perché solo stando insieme e compatti possiamo ridare ad Acireale quella dignità che manca ormai da qualche anno. Io ho il dubbio che qualcuno stia tirando la corsa alla parte opposta. Per questo motivo ritengo che dobbiamo uscire con un’unica candidatura. A questo punto io propongo le primarie tra tutti i candidati”. Secondo Gianluca Cannavò è questa l’unica strada percorribile per rappresentare un’alternativa valida da contrapporre agli avversari. “Credo che a questo punto per superare l’impasse, si renda necessario dare la voce ai cittadini realizzando le primarie del centro destra, strada già condivisa dalla nostra leader Giorgia Meloni – prosegue ancora Cannavò – I tempi ci sono perché con la conferma delle elezioni al 28 e al 29 maggio abbiamo recuperato quindici giorni. Il 19 marzo potrebbe essere la data utile per svolgerle. Formiamo un comitato per stabilire regole e procedure, con un codice etico per ogni candidato. Io sono a disposizione dei cittadini, pur non essendo obbligatoriamente io il candidato, ma gli acesi ci devono aiutare a dare mandato pieno a chi verrà scelto. Sigleremo – spiega – un patto tra gente onesta perché chi perde dovrà sostenere il candidato vincente di queste primarie aperte a tutta la città. Io per primo sosterrò chi vincerà”. Una scelta, dunque, demandata agli acesi, gli unici titolati a decidere del proprio futuro. “Penso che sarà un momento importante per la nostra città – dichiara Cannavò – Adesso dobbiamo stare insieme. Io sono sempre stato un uomo di partito, sono sempre stato dalla stessa parte, con coerenza e lo farò anche questa volta. Il tavolo provinciale che si terrà lunedì prossimo decida sulle primarie. Siano gli acesi a decidere democraticamente il nome del candidato sindaco. Acireale non può accettare una decisione calata dall’alto, una scelta fatta a Catania, a Palermo o a Roma. Se così sarà, non sarò di certo io a dividere il centro destra e il voto utile che qualcuno di certo invocherà, sarà solo quello in favore del candidato dei cittadini. Credo che oggi – prosegue – Acireale abbia tutte le carte in regola ed una classe dirigente capace di scegliere il proprio candidato”. Cannavò, infine, si toglie qualche sassolino dalle scarpe. “Qualcuno in questi mesi non mi ha preso in considerazione – racconta – Sono stato vittima di ostracismo e bullismo, anche dagli ambienti a me vicini. Qualcuno di loro ha anche detto che non posso fare il sindaco perché vengo da piazza Dante, quartiere popolare, o perché sono figlio di macellaio. Sono orgoglioso delle mie origini e sono orgoglioso dell’attività che mio padre svolge con onestà. Soprattutto sono orgoglioso di essere acese. Non ho mai avuto, né voluto incarichi. Mi sveglio la mattina e vado a lavorare nell’impresa edile che ho creato e che è sul mercato da oltre 20 anni. Ho sempre combattuto contro le ingiustizie e contro le discriminazioni. C’è gente che la domenica va a messa a prendere l’ostia e poi si comporta in modo discriminatorio. Ma io sono cresciuto con alcuni valori, con quella parte politica vicina a Basilio Catanoso. E anche se oggi siamo distanti, io resto legato a quei valori”. Infine, Cannavò lancia l’appello a tutti coloro che vogliono scommettersi per Acireale. “Qualcuno pensa di poter essere scelto dall’alto e di fare campagna elettorale l’ultimo mese. Bene, escano tutti allo scoperto – conclude – Lancio un appello a Nino Garozzo, Salvatore Messina, Enzo Carbonaro, Nino Nicotra e Maria Castiglione. Facciamo le primarie e restiamo insieme. Solo così possiamo vincere”.