Domani, venerdì 10 febbraio, alle ore 17,15, presso l’ex chiesa dell’Addolorata a Campobello di Mazara sarà presentato il libro “Mazara rapita”, edito dalla Uila pesca e scritto a quattro mani dai giornalisti Max Firreri e Francesco Mezzapelle. La presentazione è inserita nella rassegna “Cusa Fest”, organizzata da un cartello di associazioni di Campobello di Mazara, per la presentazione di libri che vede coinvolti autori campobellesi.Il testo che verrà presentato domani è di 130 pagine che mette a fuoco la vicenda dei 18 pescatori di Mazara del Vallo dei pescherecci “Medinea” e “Antartide”, sequestrati da militari libici nel canale di Sicilia il 2 settembre 2020 e detenuti per 108 giorni in carcere in Libia. Una storia di cronaca che ha scosso l’opinione pubblica italiana e che ha lasciato un segno profondo nelle famiglie dei pescatori sequestrati (8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi) e nella stessa comunità di Mazara.Un lavoro faticoso di raccogliere i pezzi di un mosaico quello fatto dai due giornalisti che hanno seguito sul campo tutto ciò che è successo nei tre mesi, incontrando i familiari sia in aula consiliare che nelle loro case. Mettere insieme il racconto di diversi momenti per dare contezza di una storia – quella del sequestro dei 18 pescatori – che racchiude l’oramai problema della pesca nelle acque internazionali rivendicate dai libici, in maniera unilaterale, come acque proprie, e l’aspetto umano di lavoratori e delle loro famiglie.Alla presentazione di domani interverranno i due autori, Tommaso Macaddino, segretario generale Uil Trapani, il marinaio Giovanni Bonomo, uno dei 18 pescatori rimasti sequestrati. Modera l’incontro monsignor Domenico Mogavero, Vescovo emerito della Diocesi di Mazara del Vallo. L’ingresso è libero.