“Al magistrato Antonio Sangermano, scelto per la guida del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità, rivolgo i sinceri auguri di buon lavoro da parte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Il SAPPE è pronto a fornire la nostra costruttiva collaborazione per mantenere al centro del dibattito politico il carcere e le esigenze di chi in esso lavora in prima linea, ovvero le donne e gli uomini del Corpo di Polizia Penitenziaria. Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria.Capece evidenzia che “oggi la giustizia minorile si trova purtroppo al centro delle cronache per gravi eventi critici accaduti in molti degli Istituti di pena della Nazione. Sono mesi che, come primo Sindacato della Polizia Penitenziaria, abbiamo chiesto ai vertici del Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità che vengano adeguate al cambiamento della popolazione detenuta minorile le politiche di gestione e di trattamento; una popolazione che è sempre maggiormente caratterizzata da profili criminali di rilievo già dai 15/16 anni di età e contestualmente da adulti fino a 25 anni che continuano ad essere ristretti. È da sottolineare che nell’ultimo periodo diversi detenuti delle carceri minorili provocano con strafottenza modi inurbani e arroganza i poliziotti penitenziari, creando sempre situazioni di grande tensione. Ed è per questo che ci stupiamo di chi “si meraviglia” se chiediamo una revisione della legge che consente la detenzione di ristretti adulti fino ai 25 anni di età nelle strutture per minori. Legge voluta dal Ministro della Giustizia Orlando con Renzi premier, lasciata intonsa dal Guardasigilli Bonafede con Conte presidente del Consiglio e lo stesso da Cartabia e Draghi”.” “Non è stato fatto nulla, zero assoluto, e i risultati sono l’evasione dal Centro di Prima Accoglienza a Torino e, prima, quella clamorosa di sette detenuti dal Beccaria di Milano, gli incendi e le aggressioni nelle altre carceri minorili di Nisida, Catania, Bologna, Palermo, Treviso, per citarne alcuni”, conclude Capece. “La realtà detentiva minorile italiana, come denuncia sistematicamente il SAPPE, è più complessa e problematica di quello che si immagina: per questo auspico di potere incontrare quanto prima il nuovo Capo Dipartimento Antonio Sangermano per trovare insieme analisi e soluzioni condivise”