Realizzata l’opera natalizia all’incrocio tra via Vincenzo Giuffrida e viale Raffaello Sanzio
ANCE CATANIA E ANMIL INAUGURANO L’ALBERO DELLA SICUREZZA: SENSIBILIZZAZIONE CONTRO INFORTUNI E MORTI SUL LAVORO
Un albero simbolo di vita, la stessa troppe volte messa a rischio nei luoghi di lavoro. È stato inaugurato questa mattina – 13 dicembre – l’Albero della Sicurezza, su iniziativa dell’ANMIL e con il pieno contributo di Ance Catania, allo scopo di «sensibilizzare su un tema di grande importanza, anche alla luce degli ultimi fatti di cronaca e dei dati preoccupanti relativi agli infortuni sul lavoro», commentano il presidente di Ance Catania Rosario Fresta e di ANMIL di Catania Salvatore Platania.«Troppi i morti sul lavoro, troppi gli incidenti, spesso gravi – sottolinea Fresta – con questo gesto simbolico, la nostra Associazione vuole ancora una volta mostrare particolare attenzione verso il tema della sicurezza, oggetto di specifiche collaborazioni con le istituzioni preposte al controllo, quali l’Ispettorato del lavoro, l’Asp e l’Inail e in sinergia con il nostro Ente Bilaterale. A queste – prosegue – si legano numerose iniziative e un impegno quotidiano con le imprese associate di sensibilizzazione alla cultura della sicurezza sul lavoro».All’incrocio tra via Vincenzo Giuffrida e viale Raffaello Sanzio è possibile notare la grande idea dell’artista Francesco Sbolzani, realizzata grazie alle maestranze del Consorzio Stabile Agora e di New Building. I caschi che la compongono sono stati donati da Ance Catania, Cosedil Spa, Impresa Ferrini Srl e Sicilverde Srl: «Lo strumento di protezione giallo rappresenta il lavoro, quello rosso il sacrificio e il dolore degli infortuni, quello nero la morte – spiega Platania – un’opera che cattura l’attenzione dei passanti, rimanendo impressa e spingendo alla riflessione. Un contributo importante per la sensibilizzazione degli addetti ai lavori, dei cittadini e dei giovani, che si affianca alle azioni messe in campo dagli enti e dalle scuole. Non bisogna dimenticare che prevenire è meglio che curare».Presenti il prefetto di Catania Maria Carmela Librizzi e il vicario della arcidiocesi di Catania monsignor Salvatore Genchi, per il Comune di Catania – che ha patrocinato l’iniziativa – il consigliere Giovanni Grasso e il direttore dei Lavori Pubblici e Politiche Comunitarie Fabio Finocchiaro.