venerdì, Novembre 22, 2024
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“Persistenza delle forme nell’architettura della città – Congetture sull’anfiteatro di Palermo”: venerdì la presentazione

L’Instituto Cervantes di Palermo ospita venerdì 2 dicembre, alle ore 17.30 nella chiesa di Sant’Eulalia dei Catalani (via Argenteria Nuova, 33), la prima presentazione del volume Persistenza delle forme nell’architettura della città – Congetture sull’anfiteatro di Palermo di Giuseppe Ferrarella (Edizioni Caracol).

All’incontro, realizzato in collaborazione con l’Ordine degli Architetti della Provincia di Palermo, sarà presente, oltre all’autore, il direttore dell’Instituto Cervantes di Palermo, Juan Carlos Reche, e interverranno l’architetto Lina Bellanca e l’archeologa Francesca Spatafora.

Tra le pieghe degli edifici della Palermo antica – si legge nelle note del testo – vi è una traccia che evoca prepotentemente un antico anfiteatro verso cui si muovono le direttrici di questa ricerca. Prediligendo il dubbio alla certezza, ci si inoltra nel territorio dell’architettura attraverso quella catena di ragionamenti e deduzioni che tentano di far luce sulla natura della morfologia; ma la concatenazione di congetture devia presto dirigendosi sull’intorno, disegnando un promontorio obliterato dalla storiografia, illustrando una strada, via Vittorio Emanuele,  ottenuta attraverso profondi sbancamenti e ricolmi passati in sordina, ricostruendo relazioni e caratteristiche del porto antico.

L’anfiteatro diviene quindi null’altro che un pretesto per digressioni verso l’indagine sulle ragioni della forma, ovvero per studiare l’architettura di una città che, «peccando forse di presunzione, credevamo di conoscere e invece non conosciamo affatto».

Queste considerazioni sono il frutto delle ricerche condotte e approfondite dall’autore durante una ricerca di dottorato. Tra le forme del suolo e della città nel centro storico di Palermo, fu notato un curioso tracciato emiciclico nel quartiere della Vucciria, dove ha sede l’Instituto Cervantes Palermo.

L’architetto Ferrarella ritiene che queste siano le tipiche direttrici indotte dalla presenza di teatri e anfiteatri che, nel loro trasformarsi e dissolversi, lasciano nei tessuti urbani una forma persistente, una traccia più o meno chiara conservata nelle strade, nei vicoli e nell’intimo delle case.

Attraverso una concatenazione di ragionamenti, l’autore prova a mettere ordine tra tutte le suggestioni, distinguendo ciò che può essere considerato un dato certo e cosa invece resta nel precario mondo delle intuizioni; proprio a questi estremi si individuano due chiari punti di tangenza con l’Instituto Cervantes di via Argenteria Nuova. 

Un primo, di natura architettonica, che vede nelle articolazioni del complesso Sant’Eulalia dei Catalani alcune precise corrispondenze tanto con le direttrici circolari quanto con le radiali; un secondo punto – tanto suggestivo quanto flebile – si trova nell’evidente corrispondenza tra quella ritenuta essere la sede dei mercanti Catalani e l’emiciclo, suggerendo che se mai questo anfiteatro sia esistito, le logge sopravvissute alla spoliazione avrebbero accolto le loro merci nel periodo del medioevo.

Giuseppe Ferrarella è architetto e Dottore di ricerca in Composizione Architettonica e Urbana presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre con la tesi “Indagine sulle ragioni della forma di Palermo. Il suolo, sue modificazioni, effetti sulla città”.

Dal 2019 forma parte del gruppo di ricerca ICADA-International center for Architectural Design and Archaeology; è membro esperto di progetto del Master di II livello in Culture del Patrimonio. Conoscenza, tutela, valorizzazione, gestione dell’Università degli Studi Roma Tre.

Dal 2010 si dedica ad attività di didattica integrativa nell’ambito di diversi Laboratori di Progettazione e Workshop Internazionali. Lavora e collabora con architetti e studi di progettazione dedicandosi prevalentemente al progetto in contesto storico.

Attualmente progetta, ricerca e scrive tra Roma e Palermo.

L’ingresso alla presentazione è libero fino ad esaurimento dei posti.

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