Musei come luoghi inclusivi e accessibili a tutti, pensati non soltanto come contenitori culturali ma anche come degli spazi ricreativi. Se ne parlerà a Messina oggi, venerdì 18 novembre, a partire dalle 17, nel corso dell’incontro “Museo e società. Dibattito intorno alla nuova definizione ICOM” ospitato presso l’Accademia Peloritana dei Pericolanti – piazza Pugliatti 1 – Università di Messina. L’iniziativa, promossa dal Museo regionale di Messina, diretto da Orazio Micali, su iniziativa della storica dell’arte e giornalista Silvia Mazza, prende spunto dall’orientamento emerso dalla Conferenza Generale International Council of Museum, che si è svolta a Praga lo scorso agosto, e che evidenzia il nuovo ruolo sociale che i musei devono ricoprire.Il dibattito, moderato dalla giornalista Milena Romeo, vedrà affrontare il tema sul piano giuridico da Enrico Grosso, ordinario di diritto costituzionale all’Università di Torino. Dopo i saluti di Orazio Micali, direttore del Museo regionale di Messina (MuMe), ci saranno gli interventi di Adele Maresca Compagna, presidente ICOM Italia; Massimo Osanna, direttore generale dei musei del ministero della Cultura; Giovanni Moschella, prorettore vicario dell’Università di Messina; Valentino Nizzo, direttore del Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma; Vincenza Ferrara, responsabile del Laboratorio arte e medical humanities, presso la Sapienza a Roma; Silvia Mazza, promotrice dell’incontro.«La nuova definizione di museo inclusivo, sostenibile e attento alle comunità, varata dall’ICOM a Praga lo scorso agosto – afferma l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Elvira Amata – rispecchia a pieno la mia idea di evoluzione. Ovviamente, l’interpretazione di questi capisaldi deve tenere conto dei singoli territori. I musei devono essere punto di incontro e riuscire a entrare in sinergia con il mondo dell’arte contemporanea e dei giovani. Sarà mia cura visitare quanto prima tutti questi templi della cultura e cercare di valorizzare al massimo le singole peculiarità dei musei». «Considero l’incontro di Messina – sottolinea Franco Fazio, dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, che aprirà i lavori – come la tappa funzionale di un cammino già avviato, in cui verificare che le condizioni programmate siano state raggiunte per meglio pianificare i successivi passi. L’esperienza del Covid ha messo in luce potenzialità e vulnerabilità del nostro sistema museale e ci ha fatto comprendere a pieno i punti di forza, come per esempio la capillarità sul territorio regionale, ma anche le criticità che tale parcellizzazione comporta, per le esigenze gestionali e a causa della carenza di una rete di collegamento infrastrutturale efficace e funzionale».«Negli ultimi tre anni il MuMe – precisa il direttore Orazio Micali – ha avviato un’azione di incontro con la società aprendo i cancelli alle iniziative del territorio, sviluppando azioni condivise con la comunità scientifica e gli enti territoriali e nello stesso tempo dialogando e ospitando associazioni, comitati, studiosi e cittadini; ha sostenuto arti e artisti nella fase di ripresa dopo il lockdown dovuti al Covid; ha reso attive le politiche di inclusione con iniziative come “Diversi ma Uguali” o il “pranzo di solidarietà”, quest’ultimo finanziato con sottoscrizione pubblica, o ancora il “biglietto sospeso”, simile al caffè a Napoli. Temi che saranno rilanciati nel prossimo semestre in cui il MuMe sarà luogo di fruizione e produzione di teatro, cinema, incontri d’arte e molto altro ancora. Il dibattito di venerdì permetterà di confrontarsi a campo aperto su temi in continua evoluzione».