Proseguiranno i lavori di riqualificazione della vecchia chiesa Madre di Montevago, già in parte riaperta alla fruizione turistica dopo la prima fase dei lavori di catalogazione e restauro. Un nuovo finanziamento è stato decretato dall’assessorato regionale alle Infrastrutture nell’ambito del Piano di sviluppo e coesione della Sicilia. Lo fa sapere in una nota il sindaco Margherita La Rocca Ruvolo.
Ammonta a circa un milione e mezzo di euro (1.439.372,68 per l’esattezza) la somma complessiva stanziata per i lavori di completamento del restauro della vecchia cattedrale riavviata al culto lo scorso gennaio a 54 anni dal sisma del Belìce e in questi mesi diventata location di diverse iniziative culturali.
“Il recupero della chiesa Madre e la riqualificazione dei ruderi del vecchio paese distrutto dal terremoto del ’68 – dice il sindaco Margherita La Rocca Ruvolo – sono dei punti caratterizzanti del programma della nostra amministrazione a cui stiamo dedicando grande impegno perché riteniamo di fondamentale importanza la valorizzazione della memoria per guardare al futuro con consapevolezza e fiducia”.
La cattedrale di Montevago, dedicata ai santi Pietro e Paolo fu a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo dal principe Giovanni Gravina Moncada. Portata a termine dal cardinale Pietro Gravina, fu consacrata nel 1820. La facciata presentava una sagoma neoclassica articolata su due ordini sovrapposti e affiancata da due alti campanili. L’interno era a croce latina, diviso in tre navate con cappelle laterali. All’incrocio del transetto con la navata centrale si innalzava la cupola emisferica. Le pareti dell’abside erano decorate da affreschi monocromatici rappresentanti storie bibliche, mentre nelle cappelle laterali sorgevano altari ornati da pregevoli opere artistiche di tipo scultoreo e pittorico. Dopo il sisma del 1968 l’opera è andata quasi completamente distrutta ma dallo scorso 15 gennaio è tornata a rivivere dopo la conclusione dei lavori di primo progetto di restauro che adesso potrà essere completato.