Buongiorno, sono Raffaella Sfregola e sono affetta da una malattia grave che mi comporta l’esecuzione di immunoterapia, cortisone per os e tanti controlli di esami strumentali, ematici… sono una lavoratrice fragile e, come molti lavoratori fragili, alcune volte abbiamo bisogno di cure ospedaliere. In questo periodo sono stata ricoverata e la cosa assurda è che nei CCNL il ricovero ospedaliero viene calcolato come malattia ordinaria che viene, pertanto, conteggiata nel periodo di comporto.
È assurdo che, malgrado ci ritroviamo in questo precario stato di salute, i ricoveri ospedalieri vengano calcolati nel comporto, basta considerare che i pazienti oncologici, ad esempio, si ricoverano molto frequentemente ed è impensabile che essi siano fortemente esposti al rischio di licenziamento, a seguito dell’esaurimento del periodo di comporto contrattuale.
È assurdo dover pensare a curarsi e nel contempo stare attenti a non perdere il posto di lavoro. Non penso di stare a chiedere una cosa assurda ed improponibile, chiedo semplicemente che tutti i sindacati compresi i più rappresentativi, CGIL, CISL, UIL, nei rinnovi contrattuali si ricordino di noi fragili.
È una questione di civiltà e rispetto verso chi soffre di malattie gravi, quantomeno escludere dal comporto il ricovero ospedaliero, senza distinzione tra fragili (dipendenti pubblici, privati e di vari comparti).
Mi rendo disponibile a collaborare con tutti i sindacati che vogliano aiutarci, con suggerimenti e proposte pratiche, perché chi meglio di chi vive in prima persona gli svantaggi delle patologie e della disabilità può proporre il modo attraverso il quale rendere dignitosa la nostra esistenza?
Cercate di ascoltare il “nostro grido di aiuto”.
Raffaella Sfregola, amministratrice del G.F. “LAVORATORI FRAGILI & INIDONEI”.