L’Instituto Cervantes di Palermo (via Argenteria Nuova, 33)ospita nelle giornate del 29 e 30 settembre il seminario Pandemia, spazi e corpi, attività che rientra nel Programma di ricerca internazionale “Agire nell’emergenza. Ripensare l’agency del design durante (e dopo) il Covid-19”.
I terribili mesi caratterizzati dalla minaccia della pandemia ci hanno lasciato numerosi interrogativi e hanno aperto questioni che vanno ben oltre la semplice e scontata necessità di ritornare alla “normalità” della vita quotidiana.
Quali aspetti del rapporto, complesso e sempre mutevole, tra corpi e spazi sono emersi con evidenza durante la pandemia? Quali trasformazioni sono avvenute nel modo in cui i corpi umani e non umani abitano le sfere che li avvolgono?
Saranno queste le questioni su cui ci si focalizzerà durante lo svolgimento dei lavori grazie alla presenza di tecnici ed esperti del settore provenienti da tutto il mondo.
Più di venti relatori tra coloro che lavorano per importanti centri di ricerca tra Italia e Spagna si confronteranno provenienti da: BAU Centro de Universitario de Artes y Diseño de Barcelona; Istituto Superiore per le Industrie Artistiche (ISIA) di Urbino; DiARC (Dipartimento di Architettura) dell’Università “Federico II” di Napoli; Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di Enna “Kore”; Grup de Recerca “Art, Arquitectura i Societat Digital” del Department d’Història de l’Art de la Universitat de Barcelona; HANGAR Centro de Producción e Investigación en Artes Visuales, Barcelona.
Il Programma di ricerca internazionale è promosso dalla Real Accademia di Spagna a Roma in collaborazione con diversi istituti universitari e centri di ricerca tra Spagna e Italia.
Giunto alla metà del suo percorso triennale, e al terzo momento di incontro tra le unità di ricerca partecipanti, questi appuntamenti di settembre sono stati preceduti dalle Giornate tematiche a Barcellona e dalle Giornate centrali a Roma alla fine del 2021.
L’evento di Palermo, come quelli precedenti, vuole offrire un’ulteriore occasione di riflessione collettiva non soltanto ai partecipanti ma, più in generale, a tutti coloro che vedono nella crisi pandemica un’opportunità per ripensare radicalmente il nostro rapporto con il mondo e con gli strumenti che ci siamo dati per farlo.