Nella terra di Danilo Dolci, Lorenzo Barbera, Ludovico Corrao, nella città dove si è deciso di “fare crescere i fiori dell’arte e della cultura nel deserto del terremoto, del destino, dell’oblio”,
dove l’energia di morte ha saputo trasformarsi in energia di vita, la comunità gibellinese ha deciso di prendersi per mano e trasformare tutto quel patrimonio unico e di inestimabile valore, lasciato da abitanti e artisti arrivati da ogni dove, in crescita, bene-essere e sviluppo per tutti.
Per farlo, ieri, 14 settembre 2022, si sono incontrati al MAC di Gibellina operatori turistici, culturali e sociali, gestori di strutture ricettive, bar, ristoranti, uffici tecnici, sindaco e assessori.
Tutti insieme. Tutti con un pezzetto di foglio colorato e penna in mano. A buttare giù idee, visioni, sogni. Partendo dall’analisi delle identità del territorio e dalle criticità che negli anni hanno bloccato la crescita della “destinazione Gibellina”. Fissando, insieme, gli obiettivi. Concreti e percorribili. Analizzando gli strumenti e le risorse per trasformare i sogni in realtà.
“Pubblico e privato insieme in un percorso condiviso di co-progettazione dello sviluppo sociale, culturale ed economico della propria città” commenta Salvatore Sutera, sindaco di Gibellina.
E da 1000km e più di distanza, collegate da Milano, Modena, Palermo, c’erano anche Arianna, Federica, Antonella, Giulia, valorose risorse di questa terra e artiste che a Gibellina hanno lasciato il cuore. Collegate, nonostante le difficoltà, per fornire idee, strumenti di analisi e obiettivi da raggiungere. Per condividere l’emozione di credere in un’utopia reale e renderla possibile.
A coordinare i lavori Viviana Rizzuto, assessore alla cultura e turismo del Comune belicino, che dichiara: “Una comunità, fatta di agricoltori, artisti, professionisti, imprenditori, operatori culturali e sociali, che ha deciso di credere nei propri sogni e di trasformarli in realtà”.